domenica 28 dicembre 2014

Preghiera

Gridi soffocati in lunghi anni di prigione,
Sui muri di dolore
gli schianti di lacrime in polvere
risuonavano fortemente
nella gabbia.
Mio universo che hai udito e
mi hai mostrato il tuo potere
dalle mani tue pulite nasce il senso del mio cuore.
Lui è salvezza dalle mie paure
salvezza dentro di me,
è la mia preghiera. 
Vale

martedì 23 dicembre 2014

ALI DI UNO STESSO GABBIANO

Sul vasto cielo della vita 
noi siamo ali 
sul blu dell'orizzonte
sospesi
lontani e liberi 
noi siamo ali,
ali di uno stesso gabbiano. 

Vale

 Vetta del Monte Pirio, C.Euganei

martedì 16 dicembre 2014

Tutto ciò che è lui

Mani ghiacciate e respiro lento 
sono le tre di notte nella mia stanza vuota e 
qui, nel silenzio di una tarda serata aleggia il suo profumo dolce
su  ogni mio angolo. 
Lui è il suono delicato della pioviggine di questo sedici dicembre,  
è la melodia di queste finissime goccioline che si infrangono, nel vetro di un muro di incanto e lì , in uno spazio di luci e di ombre  il suo volto è riflesso nella pienezza di un sorriso. 
Lui è la pioggia fuori e dentro di me, è l'acqua che ristora nel bosco della solitudine è quel fiore che spunta all'improvviso tra le mani gelide di inverno, perché lui è sempre lui  ed è il gusto dolce della notte e il desiderio più forte. 
E poi, giunge il suo sapore e la sua essenza che si riverberano in me sotto la pelle  sotto le stelle ed io sento tremare il cuore a un ritmo veloce e che nessuno sa'. 
Il pensiero mio esplode in una corsa selvaggia, come bestia feroce, mangia il tempo tra i sentieri più intimi della notte. 
Lui è tutta questa energia che trabocca dal vaso, è una cascata di limpide emozioni che si spargono al vento in una danza di ricordi di baci e di carezze che riscaldano il mio corpo e la mia mente. 
Non ho più mani ghiacciate e respiro lento, ho lui,  fisso nel mio centro.  

Valentina.

domenica 14 dicembre 2014

Il cielo del12 dicembre

nuvole di casa mia

sguardi su sentieri di nuvole lungo la strada infinita, 
è il dodici dicembre 
tra i sospiri degli angeli con le loro danze invocano alla luce e invitano alla soglia 
di un mondo che non c'è.



Vale

martedì 9 dicembre 2014

La paura

Ho trovato queste righe riguardo alla storia zen del burrone,

[È sempre la paura il sentimento che si oppone al nostro risveglio: la paura di essere autonomi, la paura dell'ignoto, la paura di perdere il proprio ego, la paura della responsabilità. Eppure, per colmare il divario, per raggiungere l'altra riva, è necessario affrontare l'abisso; e questo non può essere fatto se non si eliminano i mille timori che ci accompagnano nell'attraversamento. Il coraggio è indispensabile sulla Via della liberazione, come, d'altronde, in tutte le imprese fondamentali della vita. Come recitano dei versi di Wu-men, si tratta di "Camminare sul filo d'una lama, correre sulla cresta del ghiaccio, non preoccuparsi della scala, lasciare il sostegno sul precipizio."]


... Quante volte la paura blocca e nega la vita
Poi quando apriamo la mano e la guardiamo per un attimo, ci accorgiamo che restano poche scintille di coraggio, e prevalgono tante polveri di paure e di timori che lasciato segni neri sulla pelle. Il tempo alla fine, porta via tutto come vento.

Vale


domenica 7 dicembre 2014

Il volto della luna

Questa sera prima di rientrare a casa, ho fatto una piccola deviazione verso la luna.  Sono rimasta ad ascoltarla sulle note di un violino e il mio cuore è diventato gelido e duro come la pietra, parte di esso strappato, e donato a lei in un richiamo di ombre e di luci.  E poi, uno sguardo fisso verso l'universo di nuvole nere che mi hanno dato la chiave per un mondo nuovo, lontano e solo.  Un richiamo più forte del vento e della marea in questa sera di silenzio dove parte di me ha vibrato nel cielo,  e  le nuvole veloci e buie come pozzi infiniti, mi hanno avvolto completamente in un gioco di volti di dolore. E così ho visto il volto della luna. 

Vale

lunedì 1 dicembre 2014

L'amicizia oltre

Credo che in un'amicizia a volte sono importanti le parole non dette, quelle sussurrate, portate oltre il confine mai perse al vento, e sentirsi vicini, anche quando le strade della vita  portano in direzioni diverse, perché due amici sono legati,  come il cielo e la terra-il fuoco e l'acqua, stretti in uno sottile contatto naturale, e destinato. È un legame molto forte e indissolubile che non da spettacolo ma anzi, vive nel silenzio di ogni giorno anche quando le evoluzioni dei rapporti allontanano fisicamente e sono inevitabili. Bisogna accettare e comprendere che nel corso del tempo risuona un perché, ma stando sempre attenti a non perdersi nel cercarlo, piuttosto fermarsi un momento ad ascoltare. Quante cose ho capito nel corso degli anni dove tante mani, diverse, hanno toccato il mio cuore. A volte ho addirittura azzardato a chiamare queste sensazioni "illusioni". Può sembrare un controsenso (sensazione-illusione), ma non è così semplice il concetto. Mi piace molto ciò che si contrasta, ciò che oltrepassa gli schemi, penso che vive molta più verità in un affermazione in grado di negarsi da sola. Perciò non posso chiamare i rapporti umani soltanto "pure illusioni" ma dire che la forza del sentimento,qualunque esso sia, è una delle forze più grandi e misteriose dell'universo. Ecco perché mi ostino a crederci e a perdermi, spesso, in essi. Soprattutto nella amicizia nonostante le ripetute delusioni che ho avuto..... Tante e senza fine. Ma ormai l'ho capito: prima o poi arrivano per tutti, in un modo o nell'altro, le maledette delusioni. Però devo dire che, per quanti sbagli, per quante carognate ho subito e a volte magari, fatto senza volere, ci sono platee di memorie e ricordi belli e brutti, che riescono ancora a suscitare delle emozioni come fossero vive e ben presenti. Questa è la vita, quante volte agisce senza un evidente motivo, eppure ci si sforza a cercarlo, c-o-n-t-i-n-u-a-m-e-n-t-e. Senza risultati consistenti
Mi capita di rivedere volti, nella notte, di amici che sono e sono stati, e di pensare che cosa ci abbia portato a dividerci nel tempo, alcuni motivi sono chiaramente evidenti, altri no, ma tutti lasciano un po di amaro in bocca e rimangono costantemente senza un PERCHE'. Divento matta se continuo a cercarlo, oh si...  Perciò rimango immobile,tante volte, dentro a un ricordo galleggiante. Infine ciò che rimane del e nel tempo è proprio e soltanto questo: un RICORDO. Le persone se ne vanno, il fisico scompare, le voci i sorrisi le mani se ne vanno... A volte mi prende l'istinto di tornare ad esserci ,esserci per molte persone, parlo in senso fisico, di ritornare con la mia presenza sperando di nuovo in uno scambio costruttivo. Ma poi lascio, passo oltre. Non si può tornare a quello CHE E' STATO, lo sanno tutti, il passato non può essere futuro (frase che troviamo spesso nei cioccolatini). Ma c'è una cosa importante da dire: una vera amicizia va oltre il tempo, va oltre a quello che succede qui e ora. Il segreto è proprio questo. Nel silenzio di ogni giorno, da lontano, il cuore riscalda una piccola parte di pensiero e di sentimento. E come dire: tu non sai che ci sono amico o amica mia, ma sono QUI. Non lascio. "Perdo la parte materiale di te, la presenza fisica (se così vogliamo chiamarla) ma non perdo l'essenza." Quando il cammino di due persone è destinato ad incrociarsi non può svanire l'effetto dell'amore. Due amici si amano. Ci sono diversi modi per dimostrare un affetto, ma quando il percorso finisce non è più necessario "fare slogan all'amore". L'impronta svanisce dietro di se, più si avanza, più diventa lontana e sbiadita, ma nessuno passa a cancellarla. Nessuno ha tale potere, o diritto. La strada è tua, ed il terreno su cui sondi è TUO PER SEMPRE. 
Tutto questo ho sentito di scriverlo perché, al di là delle svariate esperienze, in questi giorni ho risentito una mia vecchia amica, per telefono, che aveva lasciato in me per un bel periodo di tempo parecchia delusione. Ma sono riuscita ad andare oltre e a ripulirne le impronte, a risentire per un attimo il gusto di quei vecchi sentimenti che credevo oramai perduti. Non c'è dubbio, mi sento amica anche se ho deciso (io o il destino non lo so) di mettere uno stop. Per me l'amicizia ha un senso delicato che non è quello del sabato sera in discoteca o quello dell'alcool condiviso,(questa è compagnia ed è un'altra cosa) ma è quello in cui due cuori delicati si sfiorano e riescono così a comprendere e a comprendersi, nel dolore dei giorni, al di là del tempo e della semplice compagnia. Non esiste l'amicizia a metà. Due cuori devono viaggiare nella stessa onda per amarsi. No?
E di nuovo: non c'è bisogno...... di fare "slogan all'amore". 

Vale.

martedì 25 novembre 2014

Aspettando te.

Sono qui tra me e me, nel reparto ospedaliero in piedi sulle mattonelle di un pavimento abituato  alle impronte. Sto aspettando mia sorella in visita per il suo bambino, quello che tiene dentro alla sua pancia e che si muove senza fare rumore, che respira senza aria, quello che ascolta senza vedere e che vede senza ascoltare ed è quello che  i suoi spediti battiti li fa sentire in una cornice di pensieri che da qui a qualche giorno tamburellano la testa di noi amici e parenti rimasti ad aspettare il suo prezioso arrivo.
"Fra quanto nascerai piccolo?  Sembra tutto così strano sai, pensare di averti qui, di vederti con occhi veri e lucidi, di pensare alla tua vita...   a dove tutto comincia. questa cosa mi manda fuori di testa, mi chiedo: ma come fanno? Come ?  Tutti quegli infermieri, con i loro lunghi camici bianchi intoccabili, e dico bianchi, che svolazzano di qua e di là, con passi spediti, senza sguardi persi ne distrazioni, solo e ancora passi spediti e marcati in questo enorme pavimento di silenzio.  E mi chiedo come fanno... Ad abituarsi a tutto questo. Sai, io non ci riuscirei. Dico no non ci riuscirei a vedermi passare sotto il naso tutti questi universi in miniatura. Non ne ho il coraggio ti direi, di abituarmi. Proprio no. Ti dico... Ricordo quando è nato tuo fretello 4 anni fa lo ricordo ancora bene, io prima di quel momento non sapevo cosa fosse un bambino. Si ok, li vedevi passare a manina con gli adulti o li vedevi piangere da lontano i bambini, ma non sapevo che cosa fossero. Poi è nato Tommaso... E ho capito tante cose. Ora arrivi tu e il mio bagaglio diventa più grande. Ti amo come fossi mio figlio lo sai questo...
Sai la vita scorre... furiosa... ancora prima di accorgertene e ti sentirai vecchio, un giorno. Ma non ti spaventare. Non devi avere paura... non devi avere catene... non farti prigioniero di te stesso. Vorrei tanto dirti sottovoce che l'orizzonte di fronte a te è infinito, e che tu, sei infinito.   Vorrei dirti che la vita e facile e non fa domande ma in questo caso non ci credo nemmeno io. Vorrei dirti tante cose ma non sono tante, sono poche."

Ore 10.44  "sai... Mentre scrivevo queste righe, è uscita un'infermiera e mi ha chiamato dentro. Da te.  Ma tu ancora sei nascosto. Sono scesa a prendere le valigie. Lo so che giochi, e ti diverti. Non avere paura. Questo potrebbe essere il tuo giorno...  E le mie mani non smettono di tremare. Sono qui da sola eppure sento un mondo attorno a me, sento che tutti ti aspettano con il cuore in gola. Dio, che momenti. Mi riesce a scrivere per allentare un po di tensione... Non voglio darla a vedere, perche voglio essere forte per la tua mamma. Eppure lei è in lacrime. Dentro lo sono anche io.  Oh si che lo sono.  Non so dirti pero il gusto che hanno, non è dolore, non è gioia... sono e basta. Sono li, in bilico per te.
Ti stanno aspettando. Piene.
Senza riserve.
Forza."

La tua zia.

martedì 18 novembre 2014

Tu mi porti in paradiso anche solo con un respiro... Ti... Voglio un bene dell'anima.

L'OGGI SENZA RITORNO

Domenica 16 novembre

Sono morta, distrutta. La mia mente esplode di pensieri e ricordi, azioni ed emozioni come scene di un grande film che scorrono senza pietà e senza ritegno nella testa più assopita, dopo avere trascorso una giornata piena colma di emozioni che hanno lasciato con l'inchiostro la firma nei ricordi. E credetemi, se vi dico che dentro al mio stomaco è scoppiata una bomba. Strage. La mia vita cambia, continuamente, in un silenzio immane e ad un ritmo sorprendente. Mi sono persa in questo universo di giochi. La mia energia ha seguito le leggi. Dio, grazie.
È arrivato lui. Sono arrivata io.
Oggi, sono stata nei colli con il mio gruppo escursionistico,  ben 10 ore in uno continuo scambio di
storie, in compagnia di tantissime persone. Tanti suoni di vita uniti in una bella armonia. Anche se è presente sempre la sua presenza, a tenerti a braccetto, a stringerti la mano quando te ne dimentichi, la solitudine. Ma è bello anche così, camminare. L'importante è continuare a muovere l'energia che scorre dentro come ruscelli boschivi di acqua fresca fra i sentieri dell'animo umano. E' importante e bello anche ascoltare la propria carica fisica ed emotiva che si volge verso molteplici direzioni. La strada non è facile da percorrere,in tanti lo sanno, ma tanti sono anche i piedi che lasciano il segno nella terra sottostante e rendono più sereno il viaggio. Se sono davanti li segui, se sono dietro li perdi o son ricordi, se sono accanto li vivi... Oggi, tanti passi attorno hanno riecheggiano nel silenzio del bosco e io mi sono incantata ad ascoltarli con attenzione. Tutta quella gente che lascia un rumore e un'impronta: ricorda un po la trama della vita, anche se con diverse sfaccettature. Così mi sono lasciata avvolgere dall'entusiasmo improvviso dei rumori nel silenzio. Poi sappiamo che ci sono burroni che partono dalla testa ai piedi, quelli dentro alle persone, e non è facile avanzare verso di loro con non chalance. E'complicato. E non sempre è facile fare entrare qualcuno nelle tue strade perché hai paura a volte, di farlo precipitare dalle tue altezze pericolose, dai tuoi baratri senza fine. Ma la giornata di oggi è stata tutto sommato un viaggio alla scoperta di tante cose belle tra gli alberi e le foglie di novembre che tanto hanno stupito i "bambini infiniti". E' STATO UN VIAGGIO SENZA RITORNO, perché una grande parte di me e di quello che sono stata è rimasta lassù, tra il verde e il blu. E' rimasta dove i sorrisi della gente hanno portato lievi raggi di sole e dove tante parole si sono perse nel vento della fratellanza, dove tanti occhi di bontà han sfiorato parti nascoste di cuori tristi e dove le lacrime infine sono scese inevitabilmente, con dolore sino alle labbra delicate di un uomo grande come il mare che è riuscito a stringermi nell'abbraccio della sera tra le luci calde, sopra al mondo di frontiera. 
Tanti amici e  tanti pensieri  intrecciati tra di loro, oggi hanno caratterizzato il cielo delle nuvole e gli entusiasmi puliti hanno colorato di mille tinte diverse questa esperienza baciata dal sole. Questa è la somma della giornata, la "cima della montagna": Una grande rete rimasta appesa tra i colli dimenticati e sulle strade infinite del cielo (una rete diversa da quella che va di moda oggi e che è mondezza di esibizionismo).


Vale


Monte Vendevolo. Spettacolo senza confini
Monte Vendevolo. Tappeti di foglie

lunedì 10 novembre 2014

Mi chiedo

A volte me lo chiedo che cos'ho io di così strano e insensato da sentire il dolore tutto improvviso e di chiudermi sepolta sotto una montagna di sabbia bagnata e non riuscire a muovermi. Mi chiedo dove sta l'errore e vorrei capire che cosa mi spinge alla solitudine più buia tanto da respingere anche le persone più care. Mi chiedo se quello che emerge in più momenti della mia vita è soltanto male dolore e sbagli e poi mi chiedo dove sta l'errore. E me lo richiedo, fino allo sfinimento. Fino a quando a dividermi dal mondo reale non sono più soltanto i muri della mia camera. Vorrei fuggire lontana distante dalla mia malinconia che purtroppo mi segue ovunque io vada, qualsiasi strada io prenda. E me lo chiedo e richiedo perchè ho bombe di dolore dentro al cuore. Tante delusioni, tanti tunnel mentali senza uscita mi hanno caratterizzato. E il mio nome mente: FORTE E VIGOROSA. Ma dove? Non so uscire senza perdermi, mi ritrovo e poi mi perdo di nuovo. Gioca in questo modo la vita? Che schifo a tante cose.

Vale

...

"Sto sorridendo perché sei un universo di cose belle. E mi capisci, sai quello che voglio e quello che mi fa stare bene e lo fai dandomi quel rispetto che mi commuove dentro in ogni silenzio che passiamo assieme. Anche io non voglio fare errori, guastando ogni momento. E' bello quello che stiamo vivendo, è bello perché si nutre di cose semplici e pulite.  E l'intimità che abbiamo io e te non ce l'hanno nemmeno quelli che al primo appuntamento finiscono a letto insieme."
Vale

giovedì 6 novembre 2014

Correre nella pioggia

immagine dal web

Ci sono momenti in cui la mente, il corpo e lo spirito disperano, e si perdono. Non resta che uscire e prendere l’auto per arrivare all'entrata di quella strada tanto attesa, che sola, sa dare un lieve senso a quello che da giorni vibra dentro, laddove il cuore si ferma all'improvviso, sepolto da vecchie lacrime amare di un passato non molto lontano.  E questa vibrazione 
                                                 spaventa,
                                                               disarma,
                                                                           distrugge
ogni singolo muro di cemento costruitosi  attorno con violenza da tanto,troppo tempo ormai.  Il corpo trema dentro alle barriere perché lo sa: è nudo e fragile e solo. Sente il bisogno di scendere dall’auto, dal quel confortevole “sedile” che per tanti anni ha privato l’uso delle gambe. Così, dal grigio di lassù, dove attorno le nuvole preannunciano la pioggia, il richiamo scende sulla pelle così come scende la prima goccia sul viso e sui vestiti ancora asciutti.  Cade Lieve e gentile, ad ogni passo sempre più intensa ma mai pesante, accompagna  la corsa libera di chi parte in compagnia e arriva in solitudine tra le strade desolate, fra i campi circondate, dove sotto ai piedi la resistenza dell’asfalto scorre veloce e, fuggono i pensieri in un passo dietro all’altro a liberar la mente, bisognosa di quegli spazi aperti ma pieni, di voci silenziose. Questo è il messaggio segreto della vita che tocca il cuore, quando arriva a conoscere realtà sconosciute e nuove. Ora, soltanto il rumore delle gocce dove tutto scompare e loro si infrangono, si dibattono a terra e sì, ballano, senza costumi e senza scarpette. Trasparenti come il sentimento che dà alla corsa. E quante volte, quante volte, nei piedi una direzione senza meta porterà, insaziabilmente, sugli  spazi immensi e complicati dell’anima. Correre, correre e correre con le braccia aperte alla pioggia dove lo sguardo sotto i capelli bagnati tocca il punto che non c’è, dove il fuoco e la sua brace sciolgono dal freddo, dove anche il vento accarezzerà un cuore di cemento.
  
E' bello bellissimo arrivare ai punti segreti dell’anima dove ogni lacrima, si mescola con la pioggia.
Dove anche il cielo piange senza velo.


Vale

martedì 4 novembre 2014

Le cose più assurde sono anche le più vere, 
perché vivono... In più realtà...



                                                                                                                 Vale

venerdì 31 ottobre 2014

La ricerca

Prima di dormire esplodono i pensieri, mentre tu rivedi i giorni in uno scorrere del tempo incessante, dove il meccanismo appare sbiadito e confuso in un istante che, marcato come in una vecchia mappa al tesoro, rilascia le tracce di chi è partito con te e di chi, scava a fondo, con le mani nude, la terra che racchiude il tesoro. 
E  durante la ricerca mi accorgo che quando, prima, il mio cuscino asciugava le mie lacrime perse, ora non può che ammirare da lontano il mio lieve sorriso che scriverà indubbiamente nella tela una lezione argentea:

"non può finire una cosa che non ha inizio".

Pensiero importante quanto l'oro.

Vale.

giovedì 30 ottobre 2014

Il sole ☀

Piano piano sto ritrovando il sole che avevo dentro e che si era spento, per tante ragioni e per lungo tempo, rimasto incatenato in un tramonto senza colori.
Sto costruendomi un interruttore per accendere le più calde sensazioni, per riscoprire, e riscoprirmi,  in questo grande cielo che è la vita.
La salita non sarà semplice con temporali   di dolore, ma se il primo passo sarà compiuto allora la mente avrà già scalato metà percorso, ed il cuore sarà, finalmente, alle soglie delle porte che condurranno alle sfumature di un arcobaleno.

Vale.

lunedì 20 ottobre 2014

Orche del grande mare

Siamo un po’ anche noi orche del grande mare,
in bilico tra le luci di un tramonto ed il buio di un fondale.
Osserviamo abissi nei silenzi di ogni giorno, nella quiete della notte dove il chiarore della luna appare distante e inverosimile, inverosimile.
Usciamo a volte dalla tela che ci incatena, per respirare il vento e ballare fra le onde in una continua alternanza di prospettive e di cambiamenti ed apriamo le pinne alla speranza, per un tempo senza fine.
Come i grandi pesci del mare ci tuffiamo,  oscilliamo all'improvviso, al di là dell’equilibrio per restare, sospesi nell'attimo di un istante che è sale di un esistenza a bassa pressione. 
Ed io penso:
colui che vivrà nella superficie sarà sempre diviso a metà, vuoto nella sua simmetria
perché non vedrà le luci e le ombre
e non ascolterà i suoni e i silenzi.
L’impatto con la vita sarà un’esperienza sempre più lontana e la forza del grande mare resterà sepolta nella sabbia, dove le orche non potranno scavare.

Vale

                                 

domenica 19 ottobre 2014

Esistono grandi mari, lassù fra le montagne dove il pensiero, nella nebbia, naviga a passo d'uomo, con i piedi ancorati alla vita.

Vale (Foto dai colli 19 ottobre)

domenica 12 ottobre 2014

Attimi dorati 
su sentieri d'autunno
incredibili colori e dolci profumi di ottobre
avvolgono il cuore nei veli di foglie
con gentilezza aprono le porte del sole
a quella che io chiamo 

LA PIù BELLA STAGIONE

Foto che ho scattato nei colli :-)





Vale

lunedì 6 ottobre 2014

Un piccolo piacere dei sensi

foto di aprile dal parco delle ginestre






 
Mi sdraio in un prato e mi lascio cadere nell'erba morbida, questo è sempre un momento di grande emotività che esulta, in parte, un piccolo piacere dei sensi. Fra i fili di erba aleggia una connettività incredibile e tra il corpo ed il verde nasce un contatto, in grado di allentare per un po la tensione e tutto quel carico di pensieri che bacchetta la testa di continuo, rendendola stanca e prevedibile come la trama di una fiction. Ciò che si vede però, una volta indirizzato lo sguardo all'insù, rende libera la mente ed è molto bello, incorporato di espressioni magiche anche nelle piccole parti, nelle piccole cose. Attorno a me tanti alberi, e li sento e mi gusto la loro presenza umile e avvolta da questa calda sensazione mi "riverso" sui rami, e le punte alte nel cielo, allungate ad indicare la direzione di crescita,  incrociate a mostrare una connettività intima priva di volgarità e di qualsiasi altra forma di esibizionismo. Perché la natura è come il pane quotidiano senza il bisogno del lievito, è un aquilone che si alza in volo anche senza vento, perché ha l'asso nella manica e la verità nella tasca. Non fa sconti a nessuno e presenta i conti. Mostra e nasconde, prende e regala. È lei stessa una contraddizione anche quando segue, sempre, una via e muove il suo ciclo. E che fortuna ho io, di accogliere il regalo dolce sopra la mia testa: la connettività quasi paradossale  cielo e terra. La fortuna di osservare ciò in uno stesso quadro, due entità così diverse, eppure appartenenti l'una all'altra come si appartengono  il seme e la terra, le nuvole e il cielo. Come in una foto vedo rami e foglie verdi nuotare in uno sfondo azzurro e limpido, colori mescolati quasi a provocarmi come voglie artistiche su carta bianca. E rimango incantata a fissare il nulla, riparata da presenze paterne quali gli arbusti, e da presenze materne quali i canti dei fringuelli. 
Non sono più lì, a terra. Sono altrove, dove non c'è nome ne pressione, dove la mia anima vola senza giudizio ne direzione,  senza meta da fissare senza ali di cartone. Nessuno a sferzare il mio silenzio di argento, che porto al collo sul petto. Vicino al cuore che non ha paura di sentirsi solo perché anche la solitudine offre un occasione. Nessuno.

Vale

giovedì 2 ottobre 2014

Lontani silenzi

Bussano alla porta degli spazi immensi
tra colori e profumi di autunno
Lontani silenzi
portano il cuore su grandi altezze
e tremano all'instabilitá
giù
lungo le discese erte
dove tutto appare buio ed
coperti da una voce cristallina

accarezzano la superficie di acque limpide
con riflessi di luce che appaiono
sempre più distanti 
dove il silenzio si perde nell'abisso
si sbriciola nel blu.

giovedì 18 settembre 2014

LIBERO

Porti con te il nome più bello, libero
ed io ti auguro il nome di una vita per tutta la vita.

Anche se non leggerai queste righe,mi piace pensare che un giorno il vento le porterà da te.
Vale

mercoledì 17 settembre 2014

Lo spazio della nebbia


Da poco ho iniziato l’esperienza delle escursioni sui bellissimi Colli Euganei  e dintorni, il tutto mi piace, e poche volte nella vita ho intrapreso viaggi che richiedono un coinvolgimento sia personale che fisico.
E’ abbastanza intuitivo capire perché in senso fisico, visto i sentieri del tutto naturali, dimenticati e selvaggi, che abitano i colli e che rendono poco agevoli i movimenti e la camminata. Mentre per il lato personale, parliamo di una sensazione che ho da sempre quando mi trovo immersa nel verde e ascolto i silenzi melodici ,ma  sempre con un po’ di circospezione, sapendo bene che quella non è, fisicamente, la mia dimora ed io sono soltanto un ospite nella casa degli animali. Per me la sensazione non è paragonabile a nulla di terreno e sono quindi ogni volta, più emozionata che mai. Io mi sento di raccontarla così:
Il viaggio è lungo quando la  solitudine bussa alla tua porta, ed è roccioso, increspato quando i piedi chiedono il permesso di entrare, di calpestare quel terreno ancora bagnato e fradicio, di vecchie piogge, fattesi sentire nel corso dei giorni. Ti incammini mentre il sole è alto, bacia le foglie e si insinua fra i rami della foresta,  si sparge a terra come polvere e poi ti ricorda l’espansione ed il contatto, fra il cielo e la terra, fra il bene e il male; e  tu sei lì, all’equilibrio.  Parti così a mille proprio come il giorno che seduce,  anche se attorno,piano  piano, distese di ombre e di silenzi ti osservano in ogni passo e aspettano in agguati i segnali di un possibile cedimento. Nessun pensiero nella tua mente, nessun peso. Soltanto il  tempo, appesantisce il carico e smorza il fiato, in tanti vari momenti, ma tu decidi di proseguire lo stesso, perché il cammino sconosciuto è ancora lungo e sollecita ogni tua curiosità. Capita di cadere, e con le mani rialzarsi per continuare a seguire la direzione . Ma se la fiamma della tua curiosità si spegne all'improvviso dopo avere conosciuto l’espressione della fatica e la difficoltà della salita, ti perdi in te stesso e nella paura. Ti fermi un attimo a riflettere anche se questo non basterà a darti delle risposte del tutto concrete. E così,  una volta terminato il viaggio, i tuoi muscoli sono stremati e la spensieratezza, offuscata da un indesiderato ritorno alla routine, lascia libero arbitrio ai pensieri più superflui. Saranno proprio questi pensieri che,purtroppo, sprofonderanno la tua anima in un oceano di ossessioni,inutili preoccupazioni e turbamenti. Alla fine del percorso non ci saranno più sentieri naturali ma boschi artificiali di strade invisibili costruite dall’uomo, come in un grande paradosso, strade infangate più del terriccio bruno appena lasciatosi alle spalle. Questo, per me, è il sinonimo di smarrimento, nella vita, dal momento in cui il tuo corpo prende una direzione e lascia il pensiero in rovine vecchie e perdute dove, è frantumato e perso fra rovi, qua e là, il tuo cuore in tanti piccoli pezzettini che si chiamano ricordi. La sfida è diventata quindi ricomporre il sentimento e riconoscere alla fine di tutto, se stessi, nel grande puzzle.  Ma se tutto questo diventa una cima troppo lontana, così ardua, a volte, da impedire di vedere i compagni silenziosi e di luce che ti indicano la via, allora è inevitabile il pronunciarsi delle tenebre che con il loro abbraccio ti porteranno verso una schietta e terribile presa coscienza di un fallimento.
Con forza il tuo piede continuerà a camminare.  Arriverai ai “mille metri” dove scorgerai un angolo di mondo sperduto, e tuo, perché  non hai perso la curiosità e la capacità di guardare lontano, dove gli occhi persi all'orizzonte,  acquistano incredibili sensazioni alate per raggiungere lo spazio della nebbia, laddove la tua anima, si spargerà ai confini del nulla.


Vale

sabato 6 settembre 2014

Cielo del primo settembre.

foto da camera mia

Nella sera di Settembre il cielo appare come uno specchio delle più proibite e scandalose passioni . Viene la voglia di aprire le ali e raggiungere quelle graduazioni cromatiche che intense rendono libero anche l’eremita più solo. E' il cielo del primo settembre, che sembra spalancare le porte, secondo me, al mese più bello e all'atmosfera più scoscesa. 


Vale

giovedì 4 settembre 2014

Il dipinto della Sera

Succede di dipingere,quando il tempo all'improvviso sembra implodere fra le sfumature di un disegno blu- azzurro, tinto con impegno in un foglio, apparentemente bianco, che attinge al colore di un ansimante pennello delicato . Succede così, di uscire in giardino all’imbrunire, alzando lo sguardo al dipinto più solerte di tutti i tempi: il cielo. Con le sue nuvole annuncianti il temporale, lui sembra fortemente ricordarti che la tristezza ha un comune denominatore ed è il colore grigio di chi ha traghettato la tempesta. Nel cielo della solitudine accade così, per un istante, di sentirsi persuasi, e capiti nella ricerca segreta alla collina più alta della vita dove si possa assistere alla nascita del sole, dando un senso al cammino tanto tortuoso percorso, alle rocce tanto pesanti  che si sono dovute spostare e risistemare, a volte portandone in spalla i resti non disgregati. Mentre gli animali si agitano, coperto da una familiare e sensuale oscurità notturna, il cuore di una donna si trasforma nel ghiaccio più freddo. Più freddo del vento autunnale della sera, più freddo della paura che serraglia il coraggio.Vale

lunedì 1 settembre 2014

La foresta nell'ombra della notte

Un imperscrutabile silenzio nell'ombra della notte accompagna la mia mente da un luogo all'altro, tra la desolazione di una foresta oscura al trasparente equilibrio oceanico della vita sino alle più imminenti catene montuose del dolore, tra gli spazi soffocati della piazza alla solitudine che tanto offusca e strazia ogni rugiada di luce del mio sorriso.  Che tormento ascoltare la mia notte e il mio silenzio nel gran chiasso dentro la mia testa ammattita: Immagini sfuocate corrono tra le piste d’erba e tra i raggi di ombre dove ogni contrasto sembra confermare la robotica della mia esistenza che abbandona il sentimento e l’esplosione di un momento.  Vuoto che scorre nella vene come il sangue ,acqua che apre le porte di un mondo incantato tra le fate e gli gnomi del castello , guardie segrete del più ambiguo alberello. 

Vale 

venerdì 29 agosto 2014

Follie

Trovo davvero sconcertanti i video che girano ultimamente nel web su argomenti quali i cambiamenti climatici, scie chimiche, nanotecnologia, Geoingegneria e via dicendo. Il punto è che non riesco davvero a capacitarmi di come l’uomo si sia gettato nella folle impresa di inseguire un cambiamento per mano propria che possa in qualche modo ricondurre ad uno sviluppo o ad un cosiddetto “potenziamento” dell’esistenza e del futuro, quando basterebbe ascoltare il proprio corpo e non solo, la propria anima per sentire quale via noi uomini siamo portati a seguire davvero : la via della natura, quale ci ha sempre accompagnato e ospitato in questo mondo energico che per come la vedo io dovremmo soltanto imparare a rispettare come luogo di culto, provvisorio nel quale percorrere la vita. Siamo soltanto di passaggio , pensare in qualche modo di avere il potere “divino” o il diritto morale ,addirittura,di cambiare l’umanità sperimentando la tecnologia ,controllo della mente e altre macabre invenzioni di cui sinora avevo sentito parlare soltanto nei film, è alquanto orrido. Considerando, inoltre, le varie conseguenze che ultimamente ( dico “ultimamente” ) si stanno riscontrando nel campo ambientale soprattutto, e poi fisico per le persone, costrette quindi a combattere una guerra tanto inattesa quanto sconosciuta. Questa è la rabbia più grande ! Capisco le persone agiscono per le proprie convinzioni ma non così non si possono sopportare certi prezzi da pagare.
Un momento: l’altro aspetto della medaglia è la disinformazione e purtroppo l’indifferenza.  I mezzi di informazione che abbiamo oggi, in generale vengono utilizzati per il gossip, dal divo in spiaggia a prendere il sole all'amante che lo accompagna , dalla figlia illegittima all'amico della figlia per poi passare all'amica dell’amico della figlia arrivando alla fine di tutto alla bella presenza del cagnolino con le scarpette.  Di clima se ne parla qualche volta, se ci riferiamo al meteo ecco , per informare magari il divo della spiaggia se è il caso o no di continuare le sua vacanza . La gente non ha altro per la testa , non si interessa del repentino cambiamento e poi se ne cade (come si usa dire) dal pero anche se di pero non ha proprio nulla perché la pianta ha molta più eleganza . Poi se per qualche strano miracolo in TV o in web  sentiamo parlare  di cose un po’ più serie allora ecco che scatta l’indifferenza e risulta  più facile cambiare canale.  Peccato che il mondo non può essere cambiato in maniera altrettanto semplice perché messi in questa posizione non siamo noi ad avere in mano il telecomando con le batterie cariche.  Ma questo è un altro aspetto in cui non entro per vari motivi.
L’aria è indubbiamente sempre più sporca, e sempre più lontana è la sacralità del vento spirito di vita ormai dimenticato.  E’ sempre più una sfida non sentirsi maliziosi, dissidenti che saranno prescritti probabilmente ad una sconfitta amara per averci sperato ed in parte anche sofferto.
E tutto questo scompiglio porta allo sconforto anche quei pochi giovani che provano ad interessarsi ma che si sentono sempre e comunque troppo ignoranti per stare al passo con un mondo che va sempre più veloce e fa gara per il primo premio alla pazzia. 

Vale

giovedì 14 agosto 2014

Dialogo tra le stelle

Questa sera ero sdraiata con un' amica a guardare la notte ed è fantastico quello che è uscito tra di noi parlando sotto un cielo di stelle. Ricordo molto bene il nostro dialogo e lo riporto qui, a grandi linee, per non dimenticare:
V sono io
S la mia amica


S: ora... parlerò anche con Robin, oltre a Freddie Mercury.
perché tendiamo a guardare il cielo quando muore una persona? Credo sia un fatto legato alla religiosità.
V: perché? Non credo. Risiede tutto là oltre la religiosità
S: Perché? 
V: risiede tutto là. Secondo me l'universo racchiude il senso di tutto
Per questo ci attrae
S: pensavo no, agli attori come Robin, che fanno tanti film e poi nella vita reale...
V: interpretano troppo il film?
S: no! Sono così abituati a cambiare espressioni nei loro film che poi nessuno si accorge nella realtà che stanno davvero male! 
V: Non serve mica essere attori per nascondere questo.....
S: no certo che no però sono abituati a cambiare faccia. È il loro lavoro!
V: si ...
...
V: a che pensi?
S: mah non ricordo.
V: pensavi a me che pensavo a che pensavi tu, mentre pensavi me che pensavo a che pensavi tu mentre pensavi me che pensavo a che pensavi tu! 
...
V: regressione regressione ovunque cavolo
S: che vuoi dire?  Cosa intendi con regressione?
V: Non puoi farmi questa domanda.
S: ma..
V: ha mille significati e nessun significato.
S: appunto. Dipende di cosa stai parlando. Di che regressione stai parlando? 
V: Non te lo so spiegare, lo so, ma non voglio entrare nel tunnel.
S: Dai, di quale parlavi?
V: vattelo a vedere in internet sono sicura che trovi di quale ambito parlavo.
S: teologia? 
V: No. Forse...
S: non mi piace la teologia.
...
V: hey! Ho visto una stella. Devo esprimere un desiderio?  Vediamo... Non sarei capace di esprimere desideri egoistici (anche se ne avrei). Quindi non ho desideri, come faccio? 
S: ah...
V: Ti rendi conto non ho desideri. Non so niente e non sono niente.
S: intendi in senso culturale?  O altro
V: in tutti i sensi. Non so chi sono o cosa voglio.
S: sei Valentina Trivellin e vuoi v.....
V: si. la seconda è l'unica cosa che so e che sento. Per il resto non ho certezze.
S: Certezze?
V: Non ho niente;
Vorrei solo sapere perchè lui, perchè proprio lui?
S: non c'è un perché.
V: forse perché senza di lui non avrei avuto desideri.
S: non è detto. Pensaci. Se non incontrasti lui forse ne avresti avuti molti
di più.
V: ci ho pensato tante volte. Ma non è così che va: questa è la vita che stiamo vivendo e non c'è spazio per i "Se".
S: già...
V: forse nella prossima vita lo incontrerò in altre circostanze. Speriamo nella prossima. Sento però di reincontrarlo ogni volta, in passato sento che siamo stati molto amici.
S: come me e te? 
V: esattamente.
S: per via dei dejavu che ti erano capitati con me,due-tre volte ? 
V: Si proprio per quelli.
S: ma sono solo dejavu. Non possono dimostrare qualcosa!
V: perché no?
S: mmm... Ma tu vale credi che nella vita passata avessimo avuto le stesse sembianze?  La stessa faccia?
V: nei dejavu si... Ma spero proprio che non sia così :-)
S: ahaha spero anch'io.
...
S: comunque tu puoi parlare con lui...
V: ma Scherzi? Non si può .
S: non si può o non vuoi?
V: vorrei tanto ma non si può. Lui non può e forse non vuole.
S: sono tutte scuse. Puoi eccome. Basta chiedere.
V: Non si può.
S: resterai con il peso Vale. Devi provare almeno puoi dire di averci provato.
V: Ma non si può. Resterò con il peso.
...
V: ah comunque devo ancora esprimere il mio desiderio, trovato!
Vorrei............... Essere una ragazza con un desiderio.
Il mio desiderio è avere un desiderio.

martedì 5 agosto 2014

La realtà di un sogno

Amico mio sto aspettando il cuore della notte per non addormentarmi.
Ti ho sognato, la scorsa notte e ogni volta lo stesso sogno. Si presenta in forme diverse, ma la sostanza però è una sola e sempre quella:
la tua attenzione nei miei confronti ed uno scambio di quello che siamo .
Così, non riesco a rispondere a questo mio tormento e non riesco a comprenderne il messaggio fra il sipario della confusione. Non so per quale motivo mi succeda la tua attenzione che non riesco a gestire nella realtà di un sogno fatato, ma in quell'istante ogni muro,ogni roccia che mi sono costruita attorno con tanta fatica, cade come una foglia al vento. E mi resta quella falsa e spietata consapevolezza di essere importante all'uomo che sei tu.
Il dolore più forte è esattamente questo: sapere che non sono niente nella vita di tutti i tuoi giorni, che il dovere è più forte del desiderio di parlare a te nell'astensione dei giudizi.
Poi il risveglio fa così male pur lasciandomi addosso una bella sensazione per averti rivisto dopo tutto il tempo passato, inesorabile.
È in quel momento che mi pongo il quesito di come sarebbe risiedere in un sogno per sempre ...
Per quanto ne vedo io,  non può esistere sogno così lungo e disarmato in grado di allettare ogni mia tensione , per molti il sogno è comunque la vita in sé.
Ma se la vita è un sogno, allora il sogno CHE COS'È ??? 

...ed ho provato a lasciarmi andare, a lasciarti scivolare, a sorridere alla persona che per un po mi è stata vicina ,  ma non ci sono riuscita. Nessuno è come te, nessuno tocca il mio cuore quanto te.
Vale

giovedì 10 luglio 2014

Re (indietro) - Cor (cuore)

Ricordare significa portare nel cuore ovvero la sede del pensiero e dei sentimenti, così come fu sin dai tempi antichi. Ma parlando di ricordi il discorso diventa precisamente complesso, abbandono il susseguirsi di pensieri nascenti proprio ora. Se il ricordo passa attraverso il cuore,così come le idee arrivano al cervello in un secondo momento, allora tengo libero il percorso e per un attimo lascio scivolare via il ricordo come scivola il vento fra le foglie agitate degli alberi.
Ed ora,  dell'insegnamento di Nietzsche cerco di fare gioiello di Vita, anche se nel mio cuore resta l'autostrada trafficata di ricordi e di dolore.

"La serenità, la buona coscienza, la lieta azione la fiducia nel futuro dipendono dal fatto che si sappia tanto meno dimenticare al tempo giusto,quanto ricordare al tempo giusto" 
F.Nietzsche

Vale

giovedì 3 luglio 2014

Al di là della Notte.

È molto difficile trovare nel silenzio, parole che possano scolpire la mia anima nella notte che ribadisce, ancora una volta, il mio posto ai piedi del buio. Ed è qui che io mi siedo.
La volta celeste sembra indicare il debito a me dovuto, da tempo ormai remoto: sono i doveri dell universo. Ogni giorno, ogni singolo giorno, lucido la mia palla di vetro, lontana dal contatto primitivo tipico della natura e la tristezza si impadronisce dei sensi. Non c'è spazio per le illusioni, ma solo per la tristezza che so di dover tenere per mano in queste strade deserte, dove le uniche luci che riescono a tenere accesa la stanza del mio cuore sono quei compagni sconosciuti (non del tutto) che per qualche ragione hanno toccato con mano il mio cammino, spirituale e non.

In poche parole mi domando a volte,se c'è qualcuno al di là della notte ad intraprendere le mie stesse strade e se c'è la possibilità di incontrarsi, solamente con uno sguardo o con un pensiero, in modo da usare un linguaggio pulito  lontano da questo mondo alienante. Un mondo che è diventato società come in una palla di vetro e dove, prima o poi, ci si sbatte il naso.

Vale

immagine dal web

A volte la solitudine riesce a non farmi sentire sola

Mi piacciono le persone che sanno ascoltare il silenzio.
Mi piacciono le persone che sanno stare sole, anche fra la massa.
E Mi piacciono le persone che dalla massa sanno astenersi.

Vale

mercoledì 25 giugno 2014

Correvo con Lui


Mia amata pioggia quante volte mi parlasti ,quante volte ascoltai la tua canzone nei giorni di tempesta , nei giorni che tanto dolcemente accalcasti. Ma ora sento di sentire una nuova melodia , perché tu cadesti quel giorno in cui io mi rialzai e per mano lui mi prese,trascinandomi  in una corsa alla vita che feci subito mia . 

Lui  non sapeva,
la sua mano era forte
la sua mano era dolce , 
ed io correvo con lui .

E tu, pioggia, cadevi! Lenta ti presentavi  e poi intensa, ti firmavi. Ero felice della tua presenza anche quando il mio corpo si mostrava fradicio. Allargavi le tue ali ed io mi riempivo,  mi svuotavo, poi mi riempivo e mi svuotavo di nuovo. 
Un vuoto colmo di residui di un passato, che, sentivo scivolare via in ogni goccia tua.
Sentivo che avrai potuto lasciare spazio alla corsa più bella della mia vita .

Lui  non sapeva,
la sua mano era forte
la sua mano era dolce ,
ed io correvo con lui .


Vale

domenica 8 giugno 2014

L' avvenire della Luce

Sono quasi le cinque del mattino e la notte trascorsa invano cerca di parlarmi, attraverso il divino e selvaggio senso primitivo che esiste nel quadro naturalistico, semplice, che si può osservare a volte dalla finestra di una camera vuota.
Qui alleggia la grande mano di Dio, nel silenzio del giorno che sembra quasi non esistere. Gran parte della gente dorme, sogna, e dimentica anche la notte più viva, dove in essa le sue creature, nel buio, armeggiano. Nell'oscurità che assilla il precedere del mattino si aggirano ancora,cauti e fuggiaschi i pipistrelli della Sera,reduci disperati dalla loro caccia al cibo. Gli uccelli, posti negli alberi vicini e lontani, che ancora nereggiano nella fresca aria mattutina, cantano inesorabili la loro melodia.
Ad interrompere il suono in lontananza che sembrava essere oramai perpetuo,la voce rauca ma inevitabilmente chiara di un'anatra che migra, Dio solo sa verso quale destinazione. Il suono è stato improvvisamente squarciato così come lo è stato il cielo, che canta con vigore l'inno alla Vita. Il mattino sta arrivando, annunciato anche dai galli, non molto lontani, e il suon tipico "chicchirichi" si dilaga nei molti campi che sovrastano l'orizzonte,dove, anche la più minuscola creatura partecipa con gioia all'avvenire della luce.

Vale

mercoledì 4 giugno 2014

Ci sono diversi modi di creare l'amore (qualunque esso sia)

Se qualcuno legge ciò che scrivo: mi spoglia.....
così ,se io leggo ciò che scrive qualcun'altro: lo spoglio..... 
E' un spogliarsi l'anima a vicenda,come ho letto un tempo,infine lo si sa: 
"non c'è niente di più intimo di due pensieri che si toccano"

Vale

martedì 27 maggio 2014

     E chi lo sa,amico mio, se non è troppo tardi per intraprendere un viaggio........

Vale

lunedì 26 maggio 2014

Segni dal cielo quando non sai cosa aspettarti

Ci sono segni dal cielo, in certe sere di primavera,che aspetti con immaginazione per portarti là dove le parole non sanno arrivare, e ci sono sogni che non hanno frequenze ne orizzonti mentre  speri che qualcuno possa ascoltarti nel silenzio dei tuoi giorni e nella lontananza al di là del buio. 
Ci sono quei segni  nel cielo che non sai da dove partono ne dove andranno a finire, ma speri  comunque di comprenderne il  messaggio, nella luce del loro viaggio. E li aspetti in cielo, anche quando in realtà non sai cosa aspettarti, e della tua presenza non rimane che una scia, ed è scritto tutto lì... 
E ci sono poi i segni nell’anima che sono come ferite aperte, ove in quel punto, a volte, soffia il vento e suona il ritmo del (suo) respiro, e li senti bruciare come le fiamme dell’inferno  che solo puoi immaginare.
Come è strano sentire, di tale fervore, una sorta di nirvana che apre le porte ad una visione più seducente del mondo, tra la realtà improbabile del gioco e l’illusione fiabesca di un vortice che coinvolge le anime dei dannati in un giro senza fine.




Vale

lunedì 19 maggio 2014

NOVECENTO (io innamorata del pianista sull'oceano.....)

Novecento il monologo scritto da Alessandro Baricco pubblicato nel 1994 è secondo me un capolavoro con la C maiuscola. Non ne parlo mai perché non saprei nemmeno cosa dire ,il tutto si commenta da sé.  Sono quelle cose che  non si possono commentare, a ognuno la sua impressione. Bellissimo anche il film di Giuseppe Tornatore con il grande TIM ROTH  che interpreta TD LEMON NOVECENTO (interpretazione perfetta) che ho visto e rivisto e non stanca mai perchè E' UNA GRANDE PASSIONE LA MIA :-)
Importanti anche le rappresentazioni a teatro del monologo ,in particolare quella del grande ARNOLDO FOA' e della sua voce straordinaria detta anche la "voce di Dio" (sono d'accordo),avendo la capacità non solo di raccontare le cose ma anche di viverle. In ricordo di Arnoldo e di tutti  gli altri artisti alcune frasi di questo successo:




"Tutta quella città... non si riusciva a vederne la fine... la fine! Per cortesia, si potrebbe vedere la fine? Era tutto molto bello su quella scaletta, e io ero grande, con quel bel cappotto, facevo il mio figurone. E non avevo dubbi, che sarei sceso, non c'era problema... Non è quello che vidi che mi fermò Max, è quello che non vidi... puoi capirlo? Quello che non vidi... in tutta quella sterminata città c'era tutto tranne la fine... C'era tutto. Ma non c'era una fine. Quello che non vidi è dove finiva tutto quello: la fine del mondo. Tu pensa a un pianoforte. I tasti iniziano? I tasti finiscono! Tu lo sai che sono 88 e su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti loro. Tu sei infinito. E dentro quegli 88 tasti, la musica che puoi fare è infinita. Questo a me piace. In questo posso vivere. Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti... Milioni e miliardi di tasti che non finiscono mai... E questa è la verità... che non finiscono mai. Quella tastiera è infinita. Ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. E sei seduto sul seggiolino sbagliato. Quello è il pianoforte su cui suona Dio... Cristo, ma le vedevi le strade?! Anche soltanto le strade, ce n'erano a migliaia! Ma dimmelo: come fate voialtri laggiù a sceglierne una? A scegliere una donna... una casa... una terra che sia la vostra... un paesaggio da guardare... un modo di morire... Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n'è! Ma non avete paura voi di finire in mille pezzi solo a pensarla a quella enormità? Solo a pensarla... a viverla! Io ci sono nato su questa nave... e vedi anche qui il mondo passava... ma a non più di 2000 persone per volta. E di desideri ce n'erano! Ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave, tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita... Io ho imparato a vivere in questo modo. La terra, è una nave troppo grande per me... È... è una donna troppo bella... È un viaggio troppo lungo... È un profumo troppo forte... È una musica che non so suonare... Non scenderò dalla nave. Al massimo, posso scendere dalla mia vita."



"Il mondo, magari non lo aveva visto mai.
Ma erano ventisette anni che il mondo passava su quella nave: ed erano ventisette anni che lui, su quella nave, lo spiava. E gli rubava l'anima."

A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'é una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'é che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto tra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buonanotte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quar
to, fran. Non si capisce
È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all'Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: "A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave".
Ci rimasi secco.

"La terra, quella è una nave troppo grande per me. È un viaggio troppo lungo. (... ) Io, che non ero stato capace di scendere da questa nave, per salvarmi sono sceso dalla mia vita. Gradino dopo gradino. E ogni gradino era un desiderio. Per ogni passo, un desiderio a cui dicevo addio.
Non sono pazzo, fratello. Non siamo pazzi quando troviamo il sistema per salvarci. Siamo astuti come animali affamati. Non c'entra la pazzia. È genio, quello. È geometria. Perfezione. I desideri stavano strappandomi l'anima. Potevo viverli, ma non ci son riuscito.
Allora li ho incantati. E a uno a uno li ho lasciati dietro di me. Geometria. Un lavoro perfetto."



Vedi il mare. Non l"aveva mai visto prima, lui.
Ne era rimasto fulminato.
L"aveva salvato, a voler credere a quello che diceva.
Diceva: "È come un urlo gigantesco che grida e grida, e quello che grida è:
"Banda di cornuti, la vita è una cosa immensa, lo volete capire o no? Immensa".


"I desideri stavano strappandomi l"anima.
Potevo viverli, ma non ci sono riuscito.
Allora li ho incantati."


"Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla."

"Andavo di fantasia, e di ricordi, è quello che ti rimane da fare, alle volte, per salvarti,
non c"è più nient"altro.
Un trucco da poveri, ma funziona sempre."

"Sapeva ascoltare, e sapeva leggere.
Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente.
I segni che la gente si porta addosso."









Alcune frasi comunque dicono poco messe qui ,consiglio infatti tutta la visione del film per una completa comprensione
Vale
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-6804?f=w:32
Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla.>

sabato 17 maggio 2014

UN PUBBLICO LONTANO

Io sono qui,fuori dai miei giorni, ed eccolo finalmente lo vedo: è lo spettacolo della natura. Tutto sembra parlare in questo momento, in cui le mie parole sono già state scritte. La gente si prepara alla perturbazione che sta arrivando ma  io rimango indietro e proprio come una folle le vado incontro.  Mi piace sentirmi parte di questa calma in tumulto, mentre  le foglie dei ciliegi risuonano la melodia del vento che poi scorre veloce sulla mia pelle.  E ora le mie gambe tremano ed io non sono niente.  Sono occhi, occhi soltanto, occhi che guardano; sono orecchie,orecchie soltanto,orecchie che ascoltano.
L’erba verde  che ricopre i campi è intensa  e incanta tutti i miei sensi,  lei si muove come un’onda,è una coreografia che posso assaporare come fa un pubblico da lontano.  Una lunga striscia di papaveri dona il rosso acceso dei loro petali  e invita i miei occhi a posarsi sulla loro temperanza, con una fiera portata non ballano e non si smuovono, fino a quando il vento non si intensifica e li piega,rendendoli parte integrante di questo grande balletto. E gli uccelli poi, tracciano lunghi schemi in un cielo che sembra promettere temporali oramai consueti, il loro volo agitato è già segno di una previsione abbastanza chiara. Pioverà e l’acqua si insinuerà tra le foglie degli alberi, scenderà dalle grondaie e poi lungo i marciapiedi fino a bagnare le piaghe dei cuori soffocati.
Alzo il capo sentendomi piccola  di fronte a quelle poche rondini che sorvolano il territorio e regalano piccoli assaggi di libertà mostrando un volo libero dalle guerre e dalle prigionie,un volo che sembra riportare le voci della patria che tanto ha sofferto.  Ai miei occhi non resta che seguire la direzione , sulla via di quelle poche nuvole bianche ormai rimaste ad indicare il sereno che è stato e se ne va,lasciando spazio a quel buio che ricoprirà la terra,di tanto in tanto la farà “tremare”. Ma in questa terra,in lontananza,viaggiano le ruote di un trattore,blu, che lascia dietro di sé una scia di polvere che si sparge lentamente al  vento ,per arrivare poi chissà dove per diventare parte di chissà quale altra grande materia. Quel trattore presto rincaserà ed il vento continuerà a spirare … lasciando l’incanto ad un pubblico lontano, sempre più lontano.
Vale 15maggio2014


venerdì 2 maggio 2014

Sento il tuo dolore

All'improvviso io sto male. In camera mia soltanto una candela accesa a ricordarmi che la fiamma è ancora ardente ed io alla finestra a osservare la pioggia, in una sera di Maggio che dice poco o niente, che mi tormenta quasi a volermi mostrare il tuo dolore e che mi sento di condividere perché la pioggia continua a cadere.
A cadere nel vuoto,
ed io con lei.

Vale

domenica 27 aprile 2014

HO SUSSURRATO IL TUO NOME AL VENTO

Questa notte lascio il tuo nome al vento sotto le stelle, nelle vibrazioni e nel silenzio, 
la mia voce che si perde alla destinazione
nel  tuo cuore di cemento e tra le spine sul mio petto.
Il cielo è grande  con il suo tumulto di sentenze
lascia lacrime di dolore  su strade senza nome,
orizzonti  più lontani  richiamano  suoni senza tempo.
Ho sussurrato il tuo nome,
si è innamorato  il vento.


Vale