domenica 8 giugno 2014

L' avvenire della Luce

Sono quasi le cinque del mattino e la notte trascorsa invano cerca di parlarmi, attraverso il divino e selvaggio senso primitivo che esiste nel quadro naturalistico, semplice, che si può osservare a volte dalla finestra di una camera vuota.
Qui alleggia la grande mano di Dio, nel silenzio del giorno che sembra quasi non esistere. Gran parte della gente dorme, sogna, e dimentica anche la notte più viva, dove in essa le sue creature, nel buio, armeggiano. Nell'oscurità che assilla il precedere del mattino si aggirano ancora,cauti e fuggiaschi i pipistrelli della Sera,reduci disperati dalla loro caccia al cibo. Gli uccelli, posti negli alberi vicini e lontani, che ancora nereggiano nella fresca aria mattutina, cantano inesorabili la loro melodia.
Ad interrompere il suono in lontananza che sembrava essere oramai perpetuo,la voce rauca ma inevitabilmente chiara di un'anatra che migra, Dio solo sa verso quale destinazione. Il suono è stato improvvisamente squarciato così come lo è stato il cielo, che canta con vigore l'inno alla Vita. Il mattino sta arrivando, annunciato anche dai galli, non molto lontani, e il suon tipico "chicchirichi" si dilaga nei molti campi che sovrastano l'orizzonte,dove, anche la più minuscola creatura partecipa con gioia all'avvenire della luce.

Vale

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