lunedì 20 ottobre 2014

Orche del grande mare

Siamo un po’ anche noi orche del grande mare,
in bilico tra le luci di un tramonto ed il buio di un fondale.
Osserviamo abissi nei silenzi di ogni giorno, nella quiete della notte dove il chiarore della luna appare distante e inverosimile, inverosimile.
Usciamo a volte dalla tela che ci incatena, per respirare il vento e ballare fra le onde in una continua alternanza di prospettive e di cambiamenti ed apriamo le pinne alla speranza, per un tempo senza fine.
Come i grandi pesci del mare ci tuffiamo,  oscilliamo all'improvviso, al di là dell’equilibrio per restare, sospesi nell'attimo di un istante che è sale di un esistenza a bassa pressione. 
Ed io penso:
colui che vivrà nella superficie sarà sempre diviso a metà, vuoto nella sua simmetria
perché non vedrà le luci e le ombre
e non ascolterà i suoni e i silenzi.
L’impatto con la vita sarà un’esperienza sempre più lontana e la forza del grande mare resterà sepolta nella sabbia, dove le orche non potranno scavare.

Vale

                                 

Nessun commento:

Posta un commento