martedì 25 novembre 2014

Aspettando te.

Sono qui tra me e me, nel reparto ospedaliero in piedi sulle mattonelle di un pavimento abituato  alle impronte. Sto aspettando mia sorella in visita per il suo bambino, quello che tiene dentro alla sua pancia e che si muove senza fare rumore, che respira senza aria, quello che ascolta senza vedere e che vede senza ascoltare ed è quello che  i suoi spediti battiti li fa sentire in una cornice di pensieri che da qui a qualche giorno tamburellano la testa di noi amici e parenti rimasti ad aspettare il suo prezioso arrivo.
"Fra quanto nascerai piccolo?  Sembra tutto così strano sai, pensare di averti qui, di vederti con occhi veri e lucidi, di pensare alla tua vita...   a dove tutto comincia. questa cosa mi manda fuori di testa, mi chiedo: ma come fanno? Come ?  Tutti quegli infermieri, con i loro lunghi camici bianchi intoccabili, e dico bianchi, che svolazzano di qua e di là, con passi spediti, senza sguardi persi ne distrazioni, solo e ancora passi spediti e marcati in questo enorme pavimento di silenzio.  E mi chiedo come fanno... Ad abituarsi a tutto questo. Sai, io non ci riuscirei. Dico no non ci riuscirei a vedermi passare sotto il naso tutti questi universi in miniatura. Non ne ho il coraggio ti direi, di abituarmi. Proprio no. Ti dico... Ricordo quando è nato tuo fretello 4 anni fa lo ricordo ancora bene, io prima di quel momento non sapevo cosa fosse un bambino. Si ok, li vedevi passare a manina con gli adulti o li vedevi piangere da lontano i bambini, ma non sapevo che cosa fossero. Poi è nato Tommaso... E ho capito tante cose. Ora arrivi tu e il mio bagaglio diventa più grande. Ti amo come fossi mio figlio lo sai questo...
Sai la vita scorre... furiosa... ancora prima di accorgertene e ti sentirai vecchio, un giorno. Ma non ti spaventare. Non devi avere paura... non devi avere catene... non farti prigioniero di te stesso. Vorrei tanto dirti sottovoce che l'orizzonte di fronte a te è infinito, e che tu, sei infinito.   Vorrei dirti che la vita e facile e non fa domande ma in questo caso non ci credo nemmeno io. Vorrei dirti tante cose ma non sono tante, sono poche."

Ore 10.44  "sai... Mentre scrivevo queste righe, è uscita un'infermiera e mi ha chiamato dentro. Da te.  Ma tu ancora sei nascosto. Sono scesa a prendere le valigie. Lo so che giochi, e ti diverti. Non avere paura. Questo potrebbe essere il tuo giorno...  E le mie mani non smettono di tremare. Sono qui da sola eppure sento un mondo attorno a me, sento che tutti ti aspettano con il cuore in gola. Dio, che momenti. Mi riesce a scrivere per allentare un po di tensione... Non voglio darla a vedere, perche voglio essere forte per la tua mamma. Eppure lei è in lacrime. Dentro lo sono anche io.  Oh si che lo sono.  Non so dirti pero il gusto che hanno, non è dolore, non è gioia... sono e basta. Sono li, in bilico per te.
Ti stanno aspettando. Piene.
Senza riserve.
Forza."

La tua zia.

martedì 18 novembre 2014

Tu mi porti in paradiso anche solo con un respiro... Ti... Voglio un bene dell'anima.

L'OGGI SENZA RITORNO

Domenica 16 novembre

Sono morta, distrutta. La mia mente esplode di pensieri e ricordi, azioni ed emozioni come scene di un grande film che scorrono senza pietà e senza ritegno nella testa più assopita, dopo avere trascorso una giornata piena colma di emozioni che hanno lasciato con l'inchiostro la firma nei ricordi. E credetemi, se vi dico che dentro al mio stomaco è scoppiata una bomba. Strage. La mia vita cambia, continuamente, in un silenzio immane e ad un ritmo sorprendente. Mi sono persa in questo universo di giochi. La mia energia ha seguito le leggi. Dio, grazie.
È arrivato lui. Sono arrivata io.
Oggi, sono stata nei colli con il mio gruppo escursionistico,  ben 10 ore in uno continuo scambio di
storie, in compagnia di tantissime persone. Tanti suoni di vita uniti in una bella armonia. Anche se è presente sempre la sua presenza, a tenerti a braccetto, a stringerti la mano quando te ne dimentichi, la solitudine. Ma è bello anche così, camminare. L'importante è continuare a muovere l'energia che scorre dentro come ruscelli boschivi di acqua fresca fra i sentieri dell'animo umano. E' importante e bello anche ascoltare la propria carica fisica ed emotiva che si volge verso molteplici direzioni. La strada non è facile da percorrere,in tanti lo sanno, ma tanti sono anche i piedi che lasciano il segno nella terra sottostante e rendono più sereno il viaggio. Se sono davanti li segui, se sono dietro li perdi o son ricordi, se sono accanto li vivi... Oggi, tanti passi attorno hanno riecheggiano nel silenzio del bosco e io mi sono incantata ad ascoltarli con attenzione. Tutta quella gente che lascia un rumore e un'impronta: ricorda un po la trama della vita, anche se con diverse sfaccettature. Così mi sono lasciata avvolgere dall'entusiasmo improvviso dei rumori nel silenzio. Poi sappiamo che ci sono burroni che partono dalla testa ai piedi, quelli dentro alle persone, e non è facile avanzare verso di loro con non chalance. E'complicato. E non sempre è facile fare entrare qualcuno nelle tue strade perché hai paura a volte, di farlo precipitare dalle tue altezze pericolose, dai tuoi baratri senza fine. Ma la giornata di oggi è stata tutto sommato un viaggio alla scoperta di tante cose belle tra gli alberi e le foglie di novembre che tanto hanno stupito i "bambini infiniti". E' STATO UN VIAGGIO SENZA RITORNO, perché una grande parte di me e di quello che sono stata è rimasta lassù, tra il verde e il blu. E' rimasta dove i sorrisi della gente hanno portato lievi raggi di sole e dove tante parole si sono perse nel vento della fratellanza, dove tanti occhi di bontà han sfiorato parti nascoste di cuori tristi e dove le lacrime infine sono scese inevitabilmente, con dolore sino alle labbra delicate di un uomo grande come il mare che è riuscito a stringermi nell'abbraccio della sera tra le luci calde, sopra al mondo di frontiera. 
Tanti amici e  tanti pensieri  intrecciati tra di loro, oggi hanno caratterizzato il cielo delle nuvole e gli entusiasmi puliti hanno colorato di mille tinte diverse questa esperienza baciata dal sole. Questa è la somma della giornata, la "cima della montagna": Una grande rete rimasta appesa tra i colli dimenticati e sulle strade infinite del cielo (una rete diversa da quella che va di moda oggi e che è mondezza di esibizionismo).


Vale


Monte Vendevolo. Spettacolo senza confini
Monte Vendevolo. Tappeti di foglie

lunedì 10 novembre 2014

Mi chiedo

A volte me lo chiedo che cos'ho io di così strano e insensato da sentire il dolore tutto improvviso e di chiudermi sepolta sotto una montagna di sabbia bagnata e non riuscire a muovermi. Mi chiedo dove sta l'errore e vorrei capire che cosa mi spinge alla solitudine più buia tanto da respingere anche le persone più care. Mi chiedo se quello che emerge in più momenti della mia vita è soltanto male dolore e sbagli e poi mi chiedo dove sta l'errore. E me lo richiedo, fino allo sfinimento. Fino a quando a dividermi dal mondo reale non sono più soltanto i muri della mia camera. Vorrei fuggire lontana distante dalla mia malinconia che purtroppo mi segue ovunque io vada, qualsiasi strada io prenda. E me lo chiedo e richiedo perchè ho bombe di dolore dentro al cuore. Tante delusioni, tanti tunnel mentali senza uscita mi hanno caratterizzato. E il mio nome mente: FORTE E VIGOROSA. Ma dove? Non so uscire senza perdermi, mi ritrovo e poi mi perdo di nuovo. Gioca in questo modo la vita? Che schifo a tante cose.

Vale

...

"Sto sorridendo perché sei un universo di cose belle. E mi capisci, sai quello che voglio e quello che mi fa stare bene e lo fai dandomi quel rispetto che mi commuove dentro in ogni silenzio che passiamo assieme. Anche io non voglio fare errori, guastando ogni momento. E' bello quello che stiamo vivendo, è bello perché si nutre di cose semplici e pulite.  E l'intimità che abbiamo io e te non ce l'hanno nemmeno quelli che al primo appuntamento finiscono a letto insieme."
Vale

giovedì 6 novembre 2014

Correre nella pioggia

immagine dal web

Ci sono momenti in cui la mente, il corpo e lo spirito disperano, e si perdono. Non resta che uscire e prendere l’auto per arrivare all'entrata di quella strada tanto attesa, che sola, sa dare un lieve senso a quello che da giorni vibra dentro, laddove il cuore si ferma all'improvviso, sepolto da vecchie lacrime amare di un passato non molto lontano.  E questa vibrazione 
                                                 spaventa,
                                                               disarma,
                                                                           distrugge
ogni singolo muro di cemento costruitosi  attorno con violenza da tanto,troppo tempo ormai.  Il corpo trema dentro alle barriere perché lo sa: è nudo e fragile e solo. Sente il bisogno di scendere dall’auto, dal quel confortevole “sedile” che per tanti anni ha privato l’uso delle gambe. Così, dal grigio di lassù, dove attorno le nuvole preannunciano la pioggia, il richiamo scende sulla pelle così come scende la prima goccia sul viso e sui vestiti ancora asciutti.  Cade Lieve e gentile, ad ogni passo sempre più intensa ma mai pesante, accompagna  la corsa libera di chi parte in compagnia e arriva in solitudine tra le strade desolate, fra i campi circondate, dove sotto ai piedi la resistenza dell’asfalto scorre veloce e, fuggono i pensieri in un passo dietro all’altro a liberar la mente, bisognosa di quegli spazi aperti ma pieni, di voci silenziose. Questo è il messaggio segreto della vita che tocca il cuore, quando arriva a conoscere realtà sconosciute e nuove. Ora, soltanto il rumore delle gocce dove tutto scompare e loro si infrangono, si dibattono a terra e sì, ballano, senza costumi e senza scarpette. Trasparenti come il sentimento che dà alla corsa. E quante volte, quante volte, nei piedi una direzione senza meta porterà, insaziabilmente, sugli  spazi immensi e complicati dell’anima. Correre, correre e correre con le braccia aperte alla pioggia dove lo sguardo sotto i capelli bagnati tocca il punto che non c’è, dove il fuoco e la sua brace sciolgono dal freddo, dove anche il vento accarezzerà un cuore di cemento.
  
E' bello bellissimo arrivare ai punti segreti dell’anima dove ogni lacrima, si mescola con la pioggia.
Dove anche il cielo piange senza velo.


Vale

martedì 4 novembre 2014

Le cose più assurde sono anche le più vere, 
perché vivono... In più realtà...



                                                                                                                 Vale