martedì 21 gennaio 2014

pensieri notturni

I giorni passano intanto e il tempo della mia vita scorre, e io ci sono, IL MIO RESPIRO SI FA VIVO, respiro e sono viva, ma MANCA DI SOSTANZA, cioè
manca di quel qualcosa di fondamentale che in questo caso è un amore..particolare. Manca tutto in questa TRISTE SOFFERENZA soffro e non
smetto!! (NON PERDO LA SCIA)...... eh.....c'è ancora lui nel mio cuore TU RIMANI. E rimane nella mia strada, IMPRONTATO NEL SENTIERO, nella quale ha
lasciato indelebili tracce.... E in questo sentiero una sola cosa condivido con lui: UN CIELO IMMENSO che come IL TUONO DELLA TEMPESTA (da un senso di
qualcosa di forte) è il FERVORE cioè quel sentimento-quell'emozione che mi ATTANAGLIA perciò mi stringe  ma anche mi LASCIA. SENZA FARE RUMORE perchè
è un sentimento silenzioso di cui parlo a pochi o nessuno. Proprio per questo non fa rumore.
Vale




martedì 14 gennaio 2014

Dentro a una clessidra

Aspettavo l'accensione del mio computer quando,tra le mani iniziai a giocherellare con una piccola clessidra che avevo abbandonato nel cassetto. Questi strumenti hanno sempre suscitato in me tantissimo fascino forse per un senso di vecchia storia legata alle vite di molti uomini,leggende,significati profondi repressi. Resta di fatto che questo oggetto riesce a colorare sempre tantissime sfumature del mio cuore. Rimango per lunghi istanti a fissarla,una reazione simile all'ipnosi. Ma per quanto sia allettante l'idea non mi abbandono ne a riti stravaganti ne a pazzie,ma bensì cerco piuttosto di trasformare in parole le mie sensazioni inaffidabili,ma pur sempre puntuali. E le migliaia di idee contorte ruotano nella mia testa, cerco invano un modo per redimerle e mi riesce a scriverle,forse, per non sopprimerle. Mi chiedo quali segreti si celino dietro ad un simile oggetto, quante idee possono nascere avendo tra le mani un oggetto così bello. Così triste. Innanzitutto è utile spiegare che la clessidra era uno strumento usato,come tutti ben sapranno,per misurare il tempo e che ora viene sostituito con l'utilizzo dell'orologio. Si utilizzava inizialmente acqua poi è stata introdotta la sabbia. La sabbia secondo me rende ancora più bene l'idea di quantificazione,come granelli leggeri costituenti blocchi di un certo peso e di una certa importanza. Il diminuire lento ma veloce della sabbia,se capovolta,infatti,rende
bene l'idea di tempo come un qualcosa che scorre,fluido come l'acqua,suggestivo come l'ipnosi. 
Mi trasmette anche una sorta di malinconia  unica nei suoi aspetti, recepibile soltanto a una lunghezza d'onda precisa e silenziosamente fragile e delicata.
Fa "male" osservare la clessidra e sentirla come la vita che al suo interno contiene dei granelli che non creano rumore ne musica,ma scorrono tristi per poi capovolgersi e ripartire. Un ciclo incessante,furioso. Mi sento  parte di quei granelli sconfitti dal loro percorso, abbandonati a sé, convinti quasi di potersi creare una direzione verso il quale tendere in realtà già prestabilita dal caso (?).
Soltanto quando mi metto a scuotere la clessidra e i suoi granelli riesco a percepirne un sottile rumore. E così come la clessidra,a volte veniamo scossi da particolari eventi apparentemente senza motivo,a volte tragici a volte felici. Eventi che fanno rumore, che riescono a creare scompiglio nella nostra vita e che possono in qualche modo cambiare la nostra integrità morale,rafforzandola o indebolendola, a seconda del nostro fuoco dentro e della nostra apertura verso il cambiamento. E nel frattempo questo grande schema si ripete, e noi affibbiamo appellativi come tempo, frasi  come "anno nuovo vita nuova" mentre sprechiamo il nostro momento aspettando invano qualcosa che possa renderci migliori o che possa rompere un nostro solito vincolo, come la mano superiore in grado di scuotere la clessidra,pur sapendo noi uomini la natura triste della nostra prigionia ma non avendo allo stesso tempo l'onestà e il coraggio per ammetterla. Aspettiamo così (mi auguro non inutilmente) l'arrivo della libertà per una nascita sempre nuova.
Questo spiega in parte la malinconia che mi assale nei giorni ultimi dell'anno, perché si festeggia un qualcosa che non comprendo, un qualcosa come il  tempo che l'uomo ha deciso di numerare: 2013,2014,2015. ecc.
Non è così immediato concepire quest'idea di tempo -il tempo non esiste- o almeno queste sono direzioni della mia mente,ideali senza certezze.
Per molti studiosi noi viviamo continui in un equilibrio tra spazio e tempo ma mi risulta difficile comprendere davvero a che cosa ci riferiamo quando si parla di tempo. Questo signor tempo è un'idea,una convenzione per l'uomo,una forza tanto grande quanto "divina" contro cui nemmeno l'uomo può competere...
Esiste un tempo,una linea trasparente che lega forze materiali e non,una corsa apparentemente senza fine,uno scorrere inesorabile che porta via la nostra vita ad una velocità fulminea,tragica per la nostra accettazione,incomprensibile per le anime tormentate ma allo stesso tempo affascinante tanto da dedicarne pensieri ed emozioni legate al cuore. Non si può sfidare questa forza, è comico vedere i tentativi  di molti uomini per la costruzione di una macchina del tempo che ci permetta di diventarne padroni assoluti,come quando si utilizza la macchinetta del caffè o si accende il televisore. E' reso ormai noto che il tempo che viviamo qui non può essere paragonato al tempo di vita lassù nell'universo,quindi da qui nasce l'idea di spazio-tempo in base a dove ti trovi il tempo cambia. Ecco ciò che mi crea tanto scompiglio, non riesco ad immaginare fasi così diverse,macchine del tempo, spezzoni-segmenti, la non esistenza di un filo generico che possa collegarci tutti in questa grande rete. Allora mi viene spontaneo avvicinarmi all'idea di una concezione di  vita senza tempo, tempo che non esiste, esiste solo il qui ed ora , perché il futuro è presente e il presente è già passato. Ciò che dimentica molta gente è l'inappellabile corsa frenetica della vita che non dà tregua e l'uomo, come essere superficiale,civilizzato, ha creato l'idea convenzionale di tempo:
secondi,minuti,ore,giorni,mesi,anni,secoli. E chi più ne ha più ne metta... ma è tutto inutile, etichettare questa nostra esistenza come nostro solito ci ha reso umani privi di sostanza, prigionieri dell'ansia e della quotidianità, uomini senza controllo convinti di una possibile
pianificazione di eventi e di esperienze, di gioie e di emozioni, di affanni e di dolori. Ci ha reso comici convinti di autocontrollo,come dei del divino,
mentre la vita intanto passa tra le mani,come una clessidra ricca di granelli che
ci sono, ma non si scuotono...
passano, ma non fanno rumore...
scendono, ma non restano...

Vale.




giovedì 2 gennaio 2014

Come una cornamusa

Vorrei riportare,anche qui,una frase che ho scritto che per me è stata importante:

"l'incanto di questa canzone oltrepassa la pelle
e come un brivido risuona dentro all'anima allo stesso ritmo del mio battito del cuore,quando
nell'istante in cui i miei occhi incontrano i tuoi
sento di poter morire abbracciata dalla vita."
vale 16 aprile 2013



...Ho associato a queste parole il titolo di cornamusa perchè mi ricordano tanto una canzone particolare molto bella "BUSINDRE REEL" di Hevia che suona appunto una cornamusa elettronica (la Gaita Midi),strumento che egli stesso creò. La cornamusa è uno strumento bellissimo e non molto conosciuto-usato dalle nostre parti per come la vedo io, ma il suono è unico e ricco di tradizione scozzese e riesce sempre a suscitarmi dei brividi. Chiaro che queste righe sono state scritte per una persona  non solo per lo strumento,ma a volte ci riesce possibile soltanto usare metodi come dire "alternativi" per esprimere dei sentimenti,cioè in questo caso usare la musica e ad essa paragonarne i brividi dell'amore.

Vale
Volevo riassumere in poche righe tante cose,non so se sia servito,avrei voluto dirtele a voce ma non ho potuto