venerdì 31 luglio 2015

Capire chi siamo

Una delle cose più belle quando incontri una persona è l'idea che questa possa capire qualcosa di te a un livello profondo e intimo, tanto da renderti nuda anche sotto la pelle più coperta. Una sensazione che ha valore  ed è sacra ma che spesso sottovalutiamo e quasi pretendiamo da chi ci sta attorno. È cosi bello... pensare che qualcuno possa davvero sentire... quella cosa che batte nel tuo petto...capire il ritmo  del suo silenzio...ballare con esso . È cosi bello...  Ma  succede a volte di capitare in cose che ci fanno male. E poi, nel tempo che usi per la tua riflessione comprendi che non sono le persone a farci del male, ma le aspettative che noi abbiamo di esse. Una persona ci fa male quando ha un'arma, ancor di più quando noi pensiamo che lei stessa lo possa diventare. Allora eccola lì che scatta, la paura, scatta ancora prima che tu possa sentirla. Mangia la tua energia e ti lascia vuoto. Ma allora come si fa a fermare tutto questo? Nell'istante in cui la tua consapevolezza affiora comprendi che l'unica arma davvero temibile è la dipendenza da qualcuno. Questo è il coltello sulla nostra carne. Ne abbiamo cosi tanti dentro di noi e sono tutti vestiti da convinzioni che la nostra mente ci detta. Questo sì che è temibile. Dovremmo avere paura di quello che a volte ci accorgiamo di essere. Dovremmo avere paura dei dolori che attribuiamo alle persone, e questo lo sto capendo solo adesso. Ogni persona agisce secondo una cornice di un quadro pressoché complesso, e non sempre questa cornice corrisponde con la nostra. Ma non c'è nulla per cui allarmarsi. Due cornici possono... devono confrontarsi. Due persone, come due dipinti, avranno bisogno di una cornice più grande, più ampia e più spaziosa che possa lasciare il libero arbitrio ai due dipinti di esprimersi nella loro unione e complicità. Perciò non devono distruggere il loro legno ma unirlo l'uno con l'altro, così come fanno i pensieri pur essendo qualche volta diversi l'uno dall'altro .
A volte deludiamo le nostre aspettative ed ecco che ci facciamo male, ci scontriamo. Ma noi non dipendiamo da esse, noi dobbiamo imparare ad essere felici per i colori che ci portiamo addosso. Ma non è sempre cosi semplice. A volte ci sentiamo puntare il dito contro. Veniamo scambiati per armi, ma non lo siamo. Siamo solo due persone che si sono avvicinate, due persone che si vogliono capire. Ma questa è l'impresa più grande di tutte,  la meta irraggiungibile dettata dall'amore . A volte pretendiamo di essere capiti. È un errore, per come la vedo io.  A volte non è solo una meta ma è anche un percorso, quando qualcuno ti tiene per mano e decide di creare un'unica strada, un unico sentiero passo dopo passo, ecco che lì,  accade la meraviglia, momenti di rara follia in cui decide di ascoltare il tuo cuore e di accompagnarti sulla strada della verità rifiutando quella della menzogna. Solo allora capirai, senza avere chiesto nulla,  che x un attimo, qualcuno è riuscito davvero a capire capire chi sei, senza che tu debba elemosinare una parte di te.
Senza che tu debba chiedere la verità.

E a volte dovremmo lasciare andare l'idea che la nostra felicità dipenda da qualcuno, ma non è sempre facile soprattutto quando ti accorgi che i sorrisi più belli li fai quando condividi qualcosa di importante con la persona che segue il tuo sentiero, e che prova nelle intemperie a capire chi sei.
Vale