martedì 24 marzo 2020

Ti ho sognato ancora

Confondiamo spesso la lussuria con il bene, confondiamo il piacere con il male, nessuno è giudice e nessuno è maestro. Ti chiedo solo di riprendere quello che mi hai dato e uscire dai miei sogni e lasciarli liberi dalle tue mani. 

Vale
  

lunedì 23 marzo 2020

Testimone del vento

Questa sera una "marea" agitata di vento forte si abbatte intorno alla mia casa che è per me rifugio,corazza sicura,il centro di tante cose belle. Eppure non posso nascondere questa mia attenzione ad ogni soffio là fuori,a questo rumore unico che fa tremare le finestre e fa tremare il pensiero come foglie appese al ramo.  Il vento bisbiglia,a volte si agita. Non capisco se sta cantantando o se sta urlando. Ma questa sera è il sovrano,sovrasta ogni cosa,è il monte sopra la pianura. In questi momenti mentre sono sola con il pensiero,il mio cuore cerca rifugio. Nonostante sia al riparo da questa forza bruta comincia a cercare un vestito sotto al quale coprirsi, si sente navigare su un mare di vento,nel quale ogni soffio diventa onda,ogni tumulto diventa fruscio d'acqua. In questi momenti,come in un vecchio libro riapro pagine della mia vita e improvvisamente ti ritrovo qui vicino come uno dei capitoli più importanti, stampati e mai letti. 
Non ho mai dimenticato quello che ho provato, quando io stessa avrei voluto essere vento per accarezzare i tuoi pensieri di notte. Ora sono come il vento amico che soffia da lontano nel suo flusso e nella sua via... una via più sicura,una via che mi stava aspettando e della quale ho immensa cura. Ma in queste sere vorrei essere testimone della ferocia del vento e ho solo la mia penna,ho solo i miei pensieri che non vogliono fare male a nessuno, allora li lascio sbattere un po ovunque tra una riga e l'altra, insidiarsi tra un fruscio battente ed insidioso di vento e nostalgia, portandoli sempre sul confine tra il vero e l'illusione. Io non sarò mai vera testimone del vento, è troppo grande per me come lo sei stato tu,ma i resti delle mie parole come vecchi cocci spezzati, riassembrati,saranno sempre testimoni sinceri dei tuoi occhi bui in queste notti di vento agitate,per poi scomparire il giorno dopo con tranquillità nel nulla più silenzioso. 

Vale 

venerdì 13 marzo 2020

Passeggiata del mattino

Avete mai provato a fare una passeggiata al mattino presto? Nei campi magari,prima del sole,o se avete l'occasione quando c'è  quella nebbiolina grigia intorno si crea un'atmosfera magica mentre il sole è ancora coperto . Si riesce ad assoparare ogni singola cosa,cose che in altri momenti della giornata sarebbe un po' più complicato da sentire. Quando ancora il fresco del mattino mi accarezza il viso, sento una moltitudine di suoni,uccelli,rospi,oche e chissà quale altra creatura che non riesco ad identificare. Non riesco davvero a capire la bellezza fino a quando non la incontro, e per incontrarla mi serve la solitudine. Mi metto le scarpe,il berretto e vado, e se ho la fortuna in certi orari non incontro nessuno,intorno lo spettacolo sembra quasi spettrale. C'è una magia di rumori e di silenzi,una nebbiolina in lontanza che spezza l'orizzonte,copre il monte e fa scudo sulla terra. Cammino a passo lento, molto lento,mi fermo ad ascoltare e qualcosa dentro di me si muove davvero. Se osservo intorno,il verde dei campi mi fa scendere ed ancorare gli occhi alla terra,il blu e il grigio si mescolano in cielo e creano quel freddo che avvolge la mente e fa perdere gli occhi nel vuoto, ed infine il bruno della terra arata come un tumulto sullo stomaco mi riporta presente e divide con impeto il verde e il grigio che intorno si erano mescolati in un unico dipinto. Mi fermo, i pensieri non trovano spazio nella mente,divento qualcosa che non è corpo ne mente. Esisto e basta. E credo che in tanti, non ci accorgiamo di esistere fino a quando non ci tocchiamo grazie alle cose semplici che la vita ha da offrirci. 
Nei campi dove vado io accessibili a tutti, c'è tanta pace,ad un certo punto nasce il giorno ed i primi pickup si muovono,a volte passano i proprietari,a volte le persone che cominciano i loro lunghi lavori,e i lavoratori si prendono cura delle vigne,che in questo periodo dell'anno sono spoglie quasi a ricordarti che in certe mattine si riesce a starsene nudi senza avere freddo e ricordandoti che c'è un momento per morire ed uno per fiorire. A volte,senza superbia penso che siamo come le vigne,sembriamo spogli e abbiamo sempre bisogno di cura nei momenti più freddi dell'anno,ad ogni stagione mutiamo siamo diversi,per poi fruttare soltanto in certi periodi,e alla fine serve qualcuno che possa prendersi cura di noi con passione e possa aiutarci a trasformare il nostro frutto al momento giusto in qualcosa di più grande e complesso come il vino. Incredibile come da una stessa materia prima come l'uva possano nascere gusti così diversi e complessi, in base a tante cose,clima,composizione terreni,predisposizioni alla luce del sole,altitudine,e moltissimo altro ancora, e noi siamo proprio così,sembriamo tutti uguali ma in base alle nostre esperienze siamo tutti diversi. E a volte non siamo affatto un buon prodotto, magari a volte scadiamo. A volte pensiamo di conoscere qualcuno perché come il vino lo assaggiamo ma non sapremo mai davvero perché ha quel sapore e perchè ci piaccia così tanto, può anche non piacerci ma potremmo imparare a rispettare entrambe le cose,a trarre piacere sia dal buono che dal cattivo. Alla fine chissà che cosa nascondiamo dentro di noi e che non riusciamo a raccontare,quello che abbiamo vissuto ce lo portiamo dentro al cuore noi soltanto. Se potessimo imparare questo per ogni persona che incrociamo,potremmo diventare sicuramente più delicati nei confronti degli altri. Al di là di quello che siamo,provate a camminare in momenti diversi della giornata e vi accorgerete come cambia la vostra percezione,al mattino la mente è libera dopo la notte,mentre alla sera è stanca, al mattino le gambe sono piene di energia, alla sera sono stanche. Il giorno ci stanca, le persone ci stancano. Non c'è niente di meglio che provare a diventare più sensibili e ad usarla quella capacità di ascoltare noi stessi, di usarle quelle gambe e imparare ad ascoltare i nostri passi e il nostro ritmo,che in alcuni momenti è scomposto e sembra interrompere la perfette sinfonie che si creano attorno. Personalmente non mi sento sempre parte di tanto equilibrio,a volte mi sento quasi di disturbarlo questo silenzio. Eppure è difficile da spiegare,ma il vuoto intorno è come se riuscisse comunque a farmi sentire la mia presenza,come se riuscissi davvero a sentire che esisto anche io, paradossalmente scomparendo dentro a tanta natura. L'acqua del ruscello come una coccola continua a scorrere, così anche i miei pensieri. Intorno ci sono 360° di vista aperta,e credetemi che non è cosi scontata come cosa. Siamo sempre avvolti dal cemento. Siamo grigi. Invece quando cammini da solo il mondo si apre,i colori sembrano di più e si accentuano,o forse è semplicemente la vista a diventare più acuta. Intorno il silenzio assordante. Fino ad un certo orario,poi anche in lontananza le macchine sull'asfalto si fanno sentire... 
Mi siedo sul mio solito  ponticello,dove metto giù due righe,e vorrei avere la conoscenza per capire i suoni,capire cosa c'è dentro all'acqua che ogni tanto con un suono stridulo mi fa spaventare e mi fa scattare in piedi dallo spavento.  Poi sorrido perchè la cosa mi fa ridere e capisco che quello che non conosco mi spaventa sempre. Pensa se qualcuno mi vedesse! E nonostante tutto poi mi risiedo tranquilla sulle mura del ponticello sapendo dentro di me che gli animali faranno sempre e comunque  meno paura degli uomini! 
Il freddo comincia a farsi sentire un po di più mentre sto ferma così mi avvio verso casa e incrocio l'ennesimo pickup,all'improvviso scende un ragazzo ed entra nel suo campo,si accuccia e mette le mani nel terreno,controlla qualcosa,credo l'umidità del terreno,le sue piantagioni. Mi ha fatto tenerezza. Poi risale nella macchina,mi incrocia e mi saluta e dentro di me ammetto che la presenza delle persone,seppur breve,a volte è qualcosa  di bello e di fondamentale quanto la solitudine.
Ritorno verso i miei doveri,e lascio alle spalle un mondo vivo,salutando in lontanzanza i voli degli aironi,i veri grandi guardiani dei campi e della terra.  

Vale