domenica 28 novembre 2021

TERRE CHE…

Non c’è tristezza nei miei pensieri, c’è solo l’infinita e buia osservazione del nulla,questo contorno che avvolge l’essere e lo solleva a un raffinato sentire senza comprendere. 

E la pioggia è la lacrima di Dio che bagna le terre aride, ma quali terre se non un’infinita distesa di vibrazioni e di frammenti sconnessi. 

Terre che aspettano di essere irrigate, 

terre che danno il loro frutto con il sole e con l’acqua, 

terre che Sono, con il freddo e con il caldo, 

terre che sono e resistono,

terre che mettono radici profonde. 

Terre che chiedono cura,

terre che danno la cura. 

Mutano,raccolgono amore, danno amore. 

Terre madri, terre figlie.

Terre silenziose, terre che gridano, 

terre che….


Valentina
 

mercoledì 2 giugno 2021

Bacio

C’è stato un secondo in cui il tempo si è fermato, 

Nel momento in cui tu mi hai baciato 

Un secondo in cui il mio sguardo non ha sorretto il tuo, 

Ne ha sorretto il mondo


Valentina  

lunedì 29 marzo 2021

Un istante per guardare la danza dell’erba. coreografo:il vento


C’è una quiete c’è un silenzio vicino alla terra, tra i fili d’erba ancorati ad essa si può sentire il suo respiro. Nei campi immensi il vento crea una danza perfetta senza provino, fa ballare i ciuffi d’erba singolarmente ma se guardi più lontano si vede il mare in movimento. Si può sentire all’orecchio il vento ma si può anche vedere, ed è proprio in questo questo movimento che la terra mi chiama a fermarmi,
  per ricordarmi che lei è madre ed io bambina. 

Valentina (foto che ho scattato vicino a casa mia, nelle terre a cui sono molto affezionata) 

domenica 31 gennaio 2021

L’attesa della galaverna



Stasera mentre guidavo per tornare a casa,ho potuto notare la nebbia che avvolgeva gli alberi e le case, I laghi e i prati d’erba. Avanzavo un po’ al buio perché non vedevo quasi nulla, non ero ancora nel pieno dell’imbrunire, soltanto un accenno di una fine giornata percorrendo la strada deserta,nessuno. Non riuscivo a delineare con largo anticipo quello che mi stava intorno, tipico scherzo che si ostina a fare la nebbia malinconica. Non riuscivo a vedere l’albero maestoso con i suoi rami, ma sapevo che c’era. Non riuscivo a vedere la caccia degli  aironi lungo il fiume, ne la loro eleganza alzarsi in volo. Nulla di ciò che ricordavo riuscivo a vedere se non all’improvviso, pur aspettandolo,pur immaginandolo. A tratti perdevo l’orientamento a tratti riconoscevo piccole forme a me familiari. In questa semplice guida ritrovo la metafora della vita: Nel mio avanzare lungo la strada, capita che la nebbia fermi i miei pensieri, piccoli momenti in cui la ragione lascia spazio alle pulsioni, il battito del mio cuore chiude finalmente il ritmo degli occhi e apre finalmente la danza di una nuova musica al qui e ora. Inutile aspettarsi ciò che si conosce di abitudine, inutile adattarsi ai giorni non considerando che può  arrivare qualcosa di più grande di noi come la nebbia, di incontrollabile resistenza, spezzare via ogni punto di riferimento, ogni senso visivo che credevamo utile. In questi momenti cresce il senso uditivo, si impara ad ascoltare di più, si smette di guardare con abitudine e si osserva con attenzione ogni cosa che può sembrare nuova. Ogni tanto riemergono ombre a noi conosciute ad indicarci la via durante lo smarrimento seduti sulle nostre confortevoli poltrone, al caldo nelle nostre comodità dimenticandoci che la vera bellezza cresce in ambiente ostile. La galaverna aspetta di nascere nella notte,consumando l’unione della nebbia e della bassa temperatura per dar vita ad infinite forme di cristalli di ghiaccio che saranno attimi di eterna bellezza prima di sciogliersi al sole. 

Valentina

domenica 6 dicembre 2020

Mi stringi la mano

Mi stringi la mano 
Non c è posto al mondo dove io mi senta più al sicuro,

Nessuna mano che mi conosca più della tua, Nessuna anima. 

Tutto scompare, 

Fuori restano solo  le cose inutili 

Le cose false,

Le cose fragili come un  vetro sottile 

Di vero soltanto  le tue mani

Di grande quello che ci sta in mezzo


Valentina 

domenica 20 settembre 2020

A voi piccole anime





A voi piccole anime dedico le mie parole,semplici,vere,delicate vorrei,come un fiore aperto alla luce del sole, e con loro porto la delicatezza di una carezza nel vostro piccolo corpo fragile,sul vostro mantello così morbido e innocente, che trasmette desiderio di protezione e intrinseca sopravvivenza. Riuscite a darmi qualcosa a cui non cerco spiegazione, uno stato di amore puro, un senso di verità assoluta verso la vostra tenerezza, che non porta a secondi fini, nè a domande, porta solo al qui e ora, a proteggervi e a volervi bene. Riuscite a regalarmi il senso del mistero del bene senza euguali,ora in questo momento di vita dove la maturità è diversa, riuscite a darmi la verità di un momento con tutta la sua bellezza. Basta un piccolo saluto, una carezza e un vostro bacio, che bacio magari non è, per dare una risposta a noi uomini al nostro profondo bisogno di essere amati, di amare, e di saper amare, senza rendercene conto, senza pensare al tempo e al dove, al quando: soltanto qui e ora.

Grazie 

Valentina

venerdì 3 luglio 2020

Quando guardi la notte passare ora x ora,mille sono i pensieri giusti e mille quelli sbagliati.

Vale 

sabato 27 giugno 2020

Su strade buie

Era da tanto tempo che non prendevo del tempo per me la sera. Questa sera, mentre una mezza luna fa da cornice nella notte, cammino sola nelle strade buie e non ho paura perché quando sono sola prendo la vita come viene. Il vento mi scompiglia i capelli e la mia anima sperduta rimane attenta al silenzio. Cammino senza una vera direzione inseguendo un'ombra nella mia mente e voci di persone che non sono qui accanto a me. Vorrei aver la possibilità di incontrarle in queste strade,di dare a me stessa un'occasione per ascoltarle, di dirle che riesco a leggere nei loro occhi, vivere semplicemente la loro compagnia per la bellezza di essere vicini. Chi ha sofferto riconosce gli occhi della gente e chi si è perso riconosce i viandanti. Intorno a me soltanto il fresco delle sere d'estate e dentro di me alcuni occhi che non se ne vanno,alcuni pensieri che non se ne vanno. Chissà quanti come me camminano per le strade buie.

Vale 

mercoledì 3 giugno 2020

Osservando la sera

Guardo il cielo azzurro fondersi nel bianco delle sue nuvole e come un vecchio pescatore di mare raccogliere pensieri e sbiadite emozioni di chi attraversa le sue onde un po incerte, pensieri che si posano su ali eteree di rondini messagere nel loro sentito volteggiare ed elegante movimento della sera, il vento, che si spinge sempre piu forte tra gli alberi porta con se rumoroso un turbinio di nuvole,tinte di blu notte come fondali marini. Trasportano con se quella che è una pioggia sicura, arrivano ad incorniciare i miei pensieri imbevuti dal vino e dai suoi calici, dai sorsi che mi fanno dimenticare ed avvicinare alle sensazioni piu vere che scomode fanno tremare il cuore in sussulti come sospiri fragili durante la paura. Accanto a me un uomo che non ho smesso di decifrare. Lontanto da me uomini che guardano orizzonti lungo i confini delle montagne, nelle praterie dove i sensi si perdono e il corpo fatica,in sella ad una biciletta,uomini che portano con se pezzi del mio sorriso, e chissà se il mio pensiero arriva loro silenzioso raccontare di un emozione che non so raccontare, chissà se questo mia sete di vino non sia desiderio di addormentarmi per non sentire più nulla di quello che non so comprendere, ne il bello ne il brutto della vita, ne quello che ci sta in mezzo, rivelare finalmente che il mio sorriso, dietro le quinte,si perde al vento quando è solo. Abbraccio la pioggia che lentamente sta iniziando a cadere,sfiora le gambe,le braccia e il respiro,risveglia in me quel senso di sensualità e senso selvaggio che tengo represso nel cuore e mi riporta finalmente nel limbo dove il mio cuore è nato. 
(Foto: Il cielo di questa sera)
Vale

venerdì 15 maggio 2020

Ad un passato momento

Io di quello che eri o sembravi da fuori me ne facevo gran poco,di quello che pensavi invece, della tua mente e di quello che non mostravi mi innamoravo.  

Vale

mercoledì 29 aprile 2020

Come farfalle

Guardo le nuvole in un giorno di sole trasportare via i miei pensieri, sono sola in un giorno dove il vento si fa sentire,addosso una maglietta che non è mia. Il cielo fa portavoce di questa primavera che continua ad esprimersi anche se pochi occhi la guardano, anche se pochi si fermano a sentire,lei continua a mostrarsi risoluta. Il vento soffia leggero,mi sposta i capelli e delinea il mio viso mentre il sole mi scalda le braccia ed io mi sento avvolgere in un abbraccio,caldissimo quasi sensuale. Non c'è niente di piu bello per me in questo momento di questo abbraccio dolce ed intenso. In questo momento provo ad ascoltare quello che si muove intorno per cercare di placare quello che si muove dentro, così sbagliato,così ingannevole. Il cielo è di un azzurro chiarissimo e fa da cornice a queste nuvole di colore bianco intenso che sembrano spargersi come panna montata in un letto di dolcezza. Il prato che ho davanti si apre in una impercettibile danza con i suoi fili d'erba,a tratti fermi,a tratti in movimento. Era davvero da tanto che non mi fermavo così nuda difronte alla bellezza della natura. Mi sento trapassare l'anima e i miei occhi si stringono per il sole ma anche per l'emozione. Mi sento come se una madre posasse la sua mano su di me sua figlia per una carezza gentile,mi sento chiamare da qualcosa che non so spiegare. Sono sola. E solo Dio sa quanto è giusto. Credo che siamo tutti uomini soli,in grado di nascondere le più grandi verità che spesso e volentieri non siamo in grado di vedere e di capire, e che forse non ammetteremo mai. Quanta pace intorno, quanto silenzio, e le foglie dell'albero creano un leggero fruscio che mi fa da colonna sonora in questo sketch di vita. È solo un modo per dirmi che la vita va avanti lo stesso: un merlo salterella silenzioso in cerca di cibo,è simpatico e mi fa sorridere,le farfalle che si posano sui fiori per pochissimi secondi e poi ripartono,ne vedo prima una da sola,poi due che insieme ballano leggere,continuando a volare e a volarmi davanti agli occhi,danzando in linee immaginare create dal vento ed io non posso che restare immobile,incantata ed innamorata da tanto stupore che tanto mi da. Mi fa riflettere vedere questa piccola farfallla arancione legata al suo fiore giallo, mentre il vento, da tale provocatore che è,cerca di spingerla via con tale insistenza,e lei piccolina tenta di aggrapparsi con tutta la forza che ha per finire di trarre il suo nettare, perseverando, chiude le ali per sostenersi e fondersi meglio in un momento che è beata perfezione. Non c'è nessun dettaglio fuori posto qui in questo momento,fuori di me,è tutto al suo posto. La mia mente è libera ma dentro di me qualcosa che non è pensiero,nè coscienza,si muove e si agita proprio come fa il vento con la sua farfalla. Chissà se lo ha pensato lei,farfalla, per un piccolo secondo di lasciarsi trasportare via da lui,vento, e di danzare insieme liberi. Magari la farfalla scopre che è immensamente bello danzare con il vento. Ma la natura insegna molte cose,la farfalla saggiamente rimane aggrappata al suo fiore. Sa bene che le sue ali fragili potrebbero spezzarsi e lei ritrovarsi in un viaggio infinito senza forze per poi perdersi in se stessa ed intorno. Rimane nel suo fiore perche è  questo che la vita le ha insegnato, gle lo ha fatto capire per sopravvivere.  Spesso, le cose sbagliate attirano l'attenzione e fanno gola,spesso vorremmo abbandonarci al flusso del momento,spesso ci sentiamo leoni affamati,ma dimentichiamo che siamo solo  farfalle che vivono un giorno solo ed il nettare e il polline troppo importanti per  spargersi al vento.

Valentina

martedì 24 marzo 2020

Ti ho sognato ancora

Confondiamo spesso la lussuria con il bene, confondiamo il piacere con il male, nessuno è giudice e nessuno è maestro. Ti chiedo solo di riprendere quello che mi hai dato e uscire dai miei sogni e lasciarli liberi dalle tue mani. 

Vale
  

lunedì 23 marzo 2020

Testimone del vento

Questa sera una "marea" agitata di vento forte si abbatte intorno alla mia casa che è per me rifugio,corazza sicura,il centro di tante cose belle. Eppure non posso nascondere questa mia attenzione ad ogni soffio là fuori,a questo rumore unico che fa tremare le finestre e fa tremare il pensiero come foglie appese al ramo.  Il vento bisbiglia,a volte si agita. Non capisco se sta cantantando o se sta urlando. Ma questa sera è il sovrano,sovrasta ogni cosa,è il monte sopra la pianura. In questi momenti mentre sono sola con il pensiero,il mio cuore cerca rifugio. Nonostante sia al riparo da questa forza bruta comincia a cercare un vestito sotto al quale coprirsi, si sente navigare su un mare di vento,nel quale ogni soffio diventa onda,ogni tumulto diventa fruscio d'acqua. In questi momenti,come in un vecchio libro riapro pagine della mia vita e improvvisamente ti ritrovo qui vicino come uno dei capitoli più importanti, stampati e mai letti. 
Non ho mai dimenticato quello che ho provato, quando io stessa avrei voluto essere vento per accarezzare i tuoi pensieri di notte. Ora sono come il vento amico che soffia da lontano nel suo flusso e nella sua via... una via più sicura,una via che mi stava aspettando e della quale ho immensa cura. Ma in queste sere vorrei essere testimone della ferocia del vento e ho solo la mia penna,ho solo i miei pensieri che non vogliono fare male a nessuno, allora li lascio sbattere un po ovunque tra una riga e l'altra, insidiarsi tra un fruscio battente ed insidioso di vento e nostalgia, portandoli sempre sul confine tra il vero e l'illusione. Io non sarò mai vera testimone del vento, è troppo grande per me come lo sei stato tu,ma i resti delle mie parole come vecchi cocci spezzati, riassembrati,saranno sempre testimoni sinceri dei tuoi occhi bui in queste notti di vento agitate,per poi scomparire il giorno dopo con tranquillità nel nulla più silenzioso. 

Vale 

venerdì 13 marzo 2020

Passeggiata del mattino

Avete mai provato a fare una passeggiata al mattino presto? Nei campi magari,prima del sole,o se avete l'occasione quando c'è  quella nebbiolina grigia intorno si crea un'atmosfera magica mentre il sole è ancora coperto . Si riesce ad assoparare ogni singola cosa,cose che in altri momenti della giornata sarebbe un po' più complicato da sentire. Quando ancora il fresco del mattino mi accarezza il viso, sento una moltitudine di suoni,uccelli,rospi,oche e chissà quale altra creatura che non riesco ad identificare. Non riesco davvero a capire la bellezza fino a quando non la incontro, e per incontrarla mi serve la solitudine. Mi metto le scarpe,il berretto e vado, e se ho la fortuna in certi orari non incontro nessuno,intorno lo spettacolo sembra quasi spettrale. C'è una magia di rumori e di silenzi,una nebbiolina in lontanza che spezza l'orizzonte,copre il monte e fa scudo sulla terra. Cammino a passo lento, molto lento,mi fermo ad ascoltare e qualcosa dentro di me si muove davvero. Se osservo intorno,il verde dei campi mi fa scendere ed ancorare gli occhi alla terra,il blu e il grigio si mescolano in cielo e creano quel freddo che avvolge la mente e fa perdere gli occhi nel vuoto, ed infine il bruno della terra arata come un tumulto sullo stomaco mi riporta presente e divide con impeto il verde e il grigio che intorno si erano mescolati in un unico dipinto. Mi fermo, i pensieri non trovano spazio nella mente,divento qualcosa che non è corpo ne mente. Esisto e basta. E credo che in tanti, non ci accorgiamo di esistere fino a quando non ci tocchiamo grazie alle cose semplici che la vita ha da offrirci. 
Nei campi dove vado io accessibili a tutti, c'è tanta pace,ad un certo punto nasce il giorno ed i primi pickup si muovono,a volte passano i proprietari,a volte le persone che cominciano i loro lunghi lavori,e i lavoratori si prendono cura delle vigne,che in questo periodo dell'anno sono spoglie quasi a ricordarti che in certe mattine si riesce a starsene nudi senza avere freddo e ricordandoti che c'è un momento per morire ed uno per fiorire. A volte,senza superbia penso che siamo come le vigne,sembriamo spogli e abbiamo sempre bisogno di cura nei momenti più freddi dell'anno,ad ogni stagione mutiamo siamo diversi,per poi fruttare soltanto in certi periodi,e alla fine serve qualcuno che possa prendersi cura di noi con passione e possa aiutarci a trasformare il nostro frutto al momento giusto in qualcosa di più grande e complesso come il vino. Incredibile come da una stessa materia prima come l'uva possano nascere gusti così diversi e complessi, in base a tante cose,clima,composizione terreni,predisposizioni alla luce del sole,altitudine,e moltissimo altro ancora, e noi siamo proprio così,sembriamo tutti uguali ma in base alle nostre esperienze siamo tutti diversi. E a volte non siamo affatto un buon prodotto, magari a volte scadiamo. A volte pensiamo di conoscere qualcuno perché come il vino lo assaggiamo ma non sapremo mai davvero perché ha quel sapore e perchè ci piaccia così tanto, può anche non piacerci ma potremmo imparare a rispettare entrambe le cose,a trarre piacere sia dal buono che dal cattivo. Alla fine chissà che cosa nascondiamo dentro di noi e che non riusciamo a raccontare,quello che abbiamo vissuto ce lo portiamo dentro al cuore noi soltanto. Se potessimo imparare questo per ogni persona che incrociamo,potremmo diventare sicuramente più delicati nei confronti degli altri. Al di là di quello che siamo,provate a camminare in momenti diversi della giornata e vi accorgerete come cambia la vostra percezione,al mattino la mente è libera dopo la notte,mentre alla sera è stanca, al mattino le gambe sono piene di energia, alla sera sono stanche. Il giorno ci stanca, le persone ci stancano. Non c'è niente di meglio che provare a diventare più sensibili e ad usarla quella capacità di ascoltare noi stessi, di usarle quelle gambe e imparare ad ascoltare i nostri passi e il nostro ritmo,che in alcuni momenti è scomposto e sembra interrompere la perfette sinfonie che si creano attorno. Personalmente non mi sento sempre parte di tanto equilibrio,a volte mi sento quasi di disturbarlo questo silenzio. Eppure è difficile da spiegare,ma il vuoto intorno è come se riuscisse comunque a farmi sentire la mia presenza,come se riuscissi davvero a sentire che esisto anche io, paradossalmente scomparendo dentro a tanta natura. L'acqua del ruscello come una coccola continua a scorrere, così anche i miei pensieri. Intorno ci sono 360° di vista aperta,e credetemi che non è cosi scontata come cosa. Siamo sempre avvolti dal cemento. Siamo grigi. Invece quando cammini da solo il mondo si apre,i colori sembrano di più e si accentuano,o forse è semplicemente la vista a diventare più acuta. Intorno il silenzio assordante. Fino ad un certo orario,poi anche in lontananza le macchine sull'asfalto si fanno sentire... 
Mi siedo sul mio solito  ponticello,dove metto giù due righe,e vorrei avere la conoscenza per capire i suoni,capire cosa c'è dentro all'acqua che ogni tanto con un suono stridulo mi fa spaventare e mi fa scattare in piedi dallo spavento.  Poi sorrido perchè la cosa mi fa ridere e capisco che quello che non conosco mi spaventa sempre. Pensa se qualcuno mi vedesse! E nonostante tutto poi mi risiedo tranquilla sulle mura del ponticello sapendo dentro di me che gli animali faranno sempre e comunque  meno paura degli uomini! 
Il freddo comincia a farsi sentire un po di più mentre sto ferma così mi avvio verso casa e incrocio l'ennesimo pickup,all'improvviso scende un ragazzo ed entra nel suo campo,si accuccia e mette le mani nel terreno,controlla qualcosa,credo l'umidità del terreno,le sue piantagioni. Mi ha fatto tenerezza. Poi risale nella macchina,mi incrocia e mi saluta e dentro di me ammetto che la presenza delle persone,seppur breve,a volte è qualcosa  di bello e di fondamentale quanto la solitudine.
Ritorno verso i miei doveri,e lascio alle spalle un mondo vivo,salutando in lontanzanza i voli degli aironi,i veri grandi guardiani dei campi e della terra.  

Vale

lunedì 17 febbraio 2020

I colori del tramonto sono sempre attimi di apprezzata meraviglia dove nasce un emozione,un tocco al proprio cuore,dove muore il giorno,le fatiche e le paure...nasce la sera e si aspetta l'amore.
Vale 

venerdì 14 febbraio 2020

Pensiero

Stasera la mia anima è fragile come il vetro e se ci soffiano sopra potrebbero spazzarmela via.  Siamo come granelli di sabbia sotto il livello del mare, compatti, modellabili, piccoli e infimi, appena l'acqua ci scivola via  qualcuno ci calpesta e perdiamo forma, ci sconquassiamo e ci spargiamo al sole cominciando a scottare, bruciamo noi stessi e chi ci sta intorno.
Vale 

venerdì 10 gennaio 2020

C'è chi odia l'inverno e chi lo ascolta...

l'alba di questa mattina,timida sulla brina leggera... sciolta la timidezza,si alzò verso il cielo e abbracciò il mattino,sciogliendone ogni suo gelo....
Vale



 

mercoledì 25 dicembre 2019

Natale 2019

È il momento di riflessione sul Natale. A dire il vero,da giorni mi affligge qualcosa dentro,mai come quest'anno ho sperato che le feste passasero il prima possibile. Credo che il tempo cambi le persone,e mentre cresci muta anche il tuo modo di vedere e capire le cose. Mai come in questo momento mi sono chiesta che cosa davvero ho festeggiato in tanti anni,che cosa realmente ha contato per me nella vita. Mi sento come un camaleonte,che cambia colore continuamente in base a dove si trova in quel momento,che per me equivale a dire a che cosa sto vivendo,e all'istinto di sopravvivenza che lo rende adattabile alle situazioni,con l'eccezione forse che io quest'anno non mi sono "adattata". Mi sento stanca. Buffo da dire forse a 25 anni,eppure ci sono momenti dai quali vorrei scappare. Al contrario non faccio altro che prenderli di petto. 
Quest'anno la prima cosa che mi ha segnato è forse avere lo zio all'ospedale che vive una malattia a senso unico. Quando ti trovi davanti al bivio "vado o non vado?" E poi ascolti il cuore che per quanto sa che si farà  male ti spinge ad andare,non per dovere,ma perché credi vivamente nella frase "siamo poeti,vogliateci bene da vivi di più,da morti di meno che tanto non lo sapremo". Quando sono andata a trovarlo,e ti trovi davanti una persona diversa da quella a cui eri abituata a vedere, una persona mangiata dalla malattia,inerme,dove rimangono solo gli occhi e quello sguardo di dolore che prova a parlare al posto della bocca,sono occhi che ti rimangono dentro,e devono rimanerci,in quanto sei consapevole che potrebbe essere l'ultima volta che li incroci. Mi sono trovata tanto a riflettere in questa settimana,da quando è peggiorato, quando sono andata a trovarlo gli ho stretto la mano che quasi avevo paura a fargli male da quanto debole era,fragile come se fosse un bimbo ancora in grembo. Sono cose difficili da spiegare e da far uscire da una penna e dalla testa eppure in queste occasioni hai modo di capire l'inizio e la fine, ti rendi conto che non siamo altro che granelli di sabbia che ritornano al principio. E quello che mi ha lasciato nel silenzio è capire che cosa ci sta nel mezzo. Che cosa davvero viviamo nella vita? Per poi lasciare tutto in un attimo. A cosa servono le cose materiali? Realmente di che cosa vogliamo circondarci? Me lo sono chiesta all'infinito rimanendo ad ogni secondo di più nel silenzio più totale. Ci perdiamo il tempo tra le mani,in tante cose inutili che appena le scorci ti passano sotto al naso con l'importanza che hanno. Mi sono commossa quando ho stretto la mano del mio ragazzo che sta bene. Quando hai una parte di te che vive e sta bene questo è il regalo più immenso che la vita può farti,prima ancora del tuo stesso benessere.  Perché dicendo la verità tra le righe,non vorrei mai sedermi su di una sedia di ospedale come moglie. Sono pensieri che fanno capire che la vita può finire in tanti modi anche se ancora respiri. L'ho capito negli occhi della zia, persi a fissare il vuoto. Quel vuoto che non ti accorgi di vedere quando tutto va bene. Ogni cosa che vivo credo abbia un senso, ho capito di essere  molto fortunata ogni giorno. E il tempo come dentro una clessidra ti porta via ogni giorno che passa un granello di fortuna. Mi trovo a domandarmi,tra le persone che ho attorno ogni giorno,chi è vero e chi no. Domanda che se fatta con insistenza porta la tua testa e la tua anima a chiudersi dentro un muro di cemento. 
Quest'anno,è un po brutto da dire ma avrei voluto non ricevere regali,avrei voluto che fosse piuttosto Natale in altri momenti,in altri giorni dell'anno. I regali più belli non sono quelli acquistati durante le feste,quelle sono cianfrusaglie materiali, sono gesti confezionati dal nulla,mi è capitato involontariamente di sentire frasi del tipo "quella persona x mi ha fatto un regalo ma io non le ho fatto niente e adesso cosa le compro? Faccio una corsa a prendere qualcosa altrimenti che figura faccio?"  Ma veramente mi domando io? Il vostro pensiero dopo avere ricevuto un regalo è la vostra figura? Magari qualcuno lo ha fatto perché gli andava,non per avere un ritorno,magari non abbiamo nemmeno apprezzato. Possiamo per una volta fare le cose perché ci vanno e non perché dobbiamo?. Eppure queste feste sono il risultato di troppe cose sciolte,antiche tradizioni perse,come fare un semplice albero che ieri aveva un senso oggi si ritrova in una gara all'albero più originale fatto di pallet,bottiglie,fili di ogni genere di cose nella forma più assurda possibile per rincorrere il premio per il più originale Ebete dell'anno! Non sappiamo più vivere un Natale semplice per il senso della famiglia che ha,ma lo viviamo in ogni ambiente al di fuori della famiglia soltanto per quello che ha da offrire in vetrina. Lasciatemi in pace quest'anno a Natale,mi ritrovo più attenta, con una sensibilità calpestata dalle vostre parole vuote, da una proforma di una festa evoluta su misura attorno al business delle vendite,per tori impazziti in uno spettacolo di corrida. In una festa come questa,più il regalo che ricevo è costoso e più mi innervosisco.Difronte a una collana da 50€ in dono preferisco un regalo fatto a mano,un regalo come quelli di una volta quando non si aveva niente e ci si armava di inventiva,preferisco un sasso colorato,un pezzo di legno particolare,una qualsiasi creazione nata dalle mani,dalla testa,dal cuore di qualcuno che abbia deciso di investire del tempo in questa cosa. Avrei preferito qualcuno che mi avesse detto "ti regalo un caffè con me"  oggi come in altri giorni,il regalo più bello che puoi fare è dedicare del tempo. E quest'anno forse,avendo riflettuto sul fatto che ne abbiamo gran poco in ballo, tutto il resto mi è sembrato troppo vuoto e materiale. Ammetto di avere ricevuto da una bambina un pezzo di legno colorato da lei a forma di babbo natale,e questo per me è stato il pensiero più carino e pulito che potessi ricevere oggi. Di regali così nella mia vita ho avuto la fortuna e l'onore di riceverne altri in altre situazioni, e ancora oggi per me sono importanti e li custodisco con l'attenzione che meritano. Un pensiero alla fine dei conti, non è altro che un insieme di energia che si forma nella testa e quando è tanto grande si cerca di esprimerla sotto forma di un oggetto,di un momento, di un tempo regalato e condiviso e non è altro che una creazione nata dall' amore. Ma sono sicura che 1 persona su 100 soltanto può capire il senso di un gesto, un regalo non è una cosa che necessariamente debba prendere forma,a volte un regalo è anche solo un pensiero nato per qualcuno a cui vuoi bene. Chi saprà capire questo di sicuro è una persona diversa dal gregge. 
Dio benedica quelle persone che sanno sorprenderti il 10 di maggio,il 5 di giugno, il 21 di gennaio come di qualsiasi altro giorno e di qualsiasi altro mese, con piccoli gesti sinceri,bevendo con te un caffè condividendo il tempo, sorprendendoti anche con un piccolo cioccolatino in qualsiasi momento. Trattarsi bene tutto l'anno in tutte le situazioni che ogni giorno siamo costretti a vivere, sarebbe già un bel regalo. E il mio augurio va a voi persone buone, che possiate sempre essere trattate con il rispetto che meritate e che questo Natale sia per voi un occasione di stare insieme e di starci bene. Tra ieri ed oggi di baci ne abbiamo sicuramente dati molti, e anche fatti male, perchè i baci veri sono quelli in cui le labbra sfiorano le guance, non quelli in cui avvicini il viso e ti appoggi all' altro, chi sa cosa intendo faccia mente locale. Volersi bene non è poi così difficile,difficile è saperselo dimostrare. Per chi come me avrebbe voluto nascondersi e a chi non è stato possibile darne è arrivato il pensiero, che con sè porta silenziosamente ogni bene possibile e immaginabile per affrontare tutti i Natali avvenire ... e la vita.

Vale  



martedì 12 novembre 2019

Profumo d'uva e di pioggia.

Ricordo come uno dei momenti più indelebili della mia vita, il crepuscolo di un giorno di fine ottobre.  Mi ero incontrata con un' amica in un posto isolato, quasi dimenticato, del mio paese, e insieme avevamo passato dei bei momenti di spensieratezza e di sorrisi. Iniziò a piovere teneramente,così ci salutammo e ognuno prese la sua strada verso casa,io rimasi senza ombrello,ma non mi turbava . Anzi mi piaceva tanto sentire la pioggia mentre vedevo la sera e guardavo un cielo stranamente violaceo con riflessi di blu.  Colori tanto belli per un emozione sicura. Camminavo e passavo per un viale dove i grappoli di uva sporgevano quasi sul marciapiede. Sentivo il profumo d'uva, unirsi al profumo di pioggia nella mia completa solitudine e m'innamoravo quasi a perdermi di un istante e di un profumo talmente raro,intenso e buono,che mai lo sentii prima d'ora e mai più lo ritrovai da quel momento. Era un profumo che mi attraversava la pelle e mi investiva l'olfatto con un impeto tale da restarne assuefatta e un piacere tale da vestirmi l'anima come un abito su misura. Mi sentivo bene. Mi sentivo io. Attorno,nella strada desolata c'era tanto silenzio, e io avrei voluto fermare il tempo a tutti i costi. Lo ricordo come un miscuglio  pulito  di sensazioni che non ero pronta a lasciare andare e ancora oggi, lo ritrovo nei mie ricordi più belli. Quella sera tornavo casa parecchio bagnata ma con il sorriso che mi scaldava il cuore e celava dentro di me una pace che ancora oggi ricerco invano e ingenuamente in tutti i profumi di ottobre.

Valentina 

giovedì 31 ottobre 2019

Ci sono anime che senti vicine al cuore e ci sono occhi che entrano troppo nel profondo quando li guardi. Non ci puoi fare niente,mentre davanti alla corsa della vita siamo sempre tutti composti e frenetici,davanti a questi occhi invece resti lì inerme e crolla tutta questa corsa, all'improvviso e inspiegabilmente ti viene da piangere. 

Vale 

mercoledì 16 ottobre 2019

Come una rosa

Appoggiati su di me con il pensiero,
come questa rosa sul muretto, dai petali bagnati,
appoggia il tuo pensiero su di me in modo lieve,
come la nascita di un' alba settembrina,
appoggiati su di me dolcemente, 
come una carezza prima di fare l'amore,
appoggia le tue mani su di me facendo attenzione alle spine,
come quando curi una rosa e la tagli per far posto alla nuova,
appoggiati semplicemente su di me e non smettere,
abbracciami e prendimi come solo nei sogni tu sai fare.

Vale

martedì 1 ottobre 2019

Quando ti vedo con gli occhi assonnati,ti chiedo se hai dormito e con un sorriso rivolto a te cerco di dire a me stessa che la tenerezza non fa paura,fa più paura la voglia di abbracciarti.
Vale

lunedì 23 settembre 2019

Un riflesso di vino

Ci sono momenti che la vita sembra averti regalato con generosità,momenti che tu stessa credevi di non aver mai potuto meritare nella vita. Difronte ad un bicchiere di vino ti siedi e ti accorgi, quasi sottilmente, che il tempo sembra fermarsi e l'anima sembra essere toccata da Dio. Qualcosa di provenienza lontana e assai unica sembra toccarti nel profondo del cuore e parlare al posto tuo nel silenzio di un sorso di vino e tra uno sguardo e l'altro profumato d'uva,ti accorgi di fare l'amore senza tocco,ma con luce come solo le stelle sanno fare. Un regalo questo che ti fa percorrere la strada verso un universo pregiato di storie d'oro e di baci tra due menti,con un gorgoglio di sete di misteri di vita che prendono  e che tolgono, e lasciano senza parole in una sera perfetta in cui solo un bicchiere di vino ne potrà ricordare i segreti. In ogni bevuta,in ogni respiro profumi che non potranno mai più essere scartati ma solo conservati nei più profondi ricordi del cuore appesi su un grappolo di felicità e di ricchezza. Attorno i  bisbiglii sottovoce della propria coscienza e della propria verità che sottovoce parla attraverso le sensazioni. Tutto sembra un riflesso, come se chi avessi vicino portasse uno specchio nel cuore per poter finalmente vedere il proprio. Ecco che una bottiglia di vino diventa strumento di  dialogo con noi stessi,e l'amore sprigiona la sua più pura forma di condivisione e di rispetto. Dentro di noi purtroppo la consapevolezza che ogni momento finisce come tutto in questa vita terrena,ma il tempo fermato a ricordarci,che qualcosa dentro di noi così tanto terreno non è.  E nessuna parola,nessuna foto,potrà mai descrivere e spiegare tutto questo.
Grazie per quello che con impegno hai saputo regalarmi,grazie per avermi  fatto incontrare me stessa,e te stesso, dentro a un riflesso di vino,che abbiam bevuto da soli ed insieme  ancora prima di aver bagnato le labbra.

Valentina

venerdì 10 maggio 2019

Fratelli

Quando una persona ti delude è come sentire una lacerazione nello stomaco. Te lo senti strappare via e con lui, lentamente,muore il pensiero felice che avevi di qualcuno.  In amicizia come in amore, le tue credenze vengono tradite, la tua lealtà gettata al fango e le tue aspettative di un rapporto sincero gettate al vento come cenere. Mi rendo conto che avere delle aspettative, oggi piu che mai, è sbagliato, perché questo mondo di frenesia sociale ci costringe ad aprire bene gli occhi quando guardiamo qualcuno,  ma la colpa di queste aspettative errate siamo soltanto e  perlopiù noi stessi che crediamo negli gli altri. L'errore più grande è pensare che chi abbiamo difronte sia sincero. Ma cosa vuol dire veramente essere sinceri in amicizia? Vuol dire proteggersi e non farci diventare il punto rosso di un tiro al bersaglio. Ma questo purtroppo non succede nemmeno con chi tu stesso avresti protetto...
Abbiamo davvero pensato che gli uomini potessero essere fratelli? Ieri forse quando per sopravvivere dovevi unire le forze,non oggi quando la sopravvivenza è solo una metafora all'inutilità di mostrarsi sempre primi. Il fratelli li avanzi su 5 dita di una mano,non la riempiono nemmeno. È sbagliato pensare di poter aggiungerne uno,soltanto per la serenità che in alcuni momenti è riuscito a darti. È sbagliata la valutazione. Bisogna mettersi l'armatura e smettere di aprirsi difronte a chi ti sorride ma tradisce il tuo cuore.
Piu passa il tempo più credo che siamo fatti per essere eretici,per essere della natura e dei suoi cicli sperando di tornare in lei,lontani da mille distrazioni e frenesie... lontani dalla spazzatura. Una volta compreso questo la sofferenza prende un'altra forma, e noi ci rendiamo conto che il bagaglio di spazzatura fa presto a riempirsi quando credi troppo nelle persone e a volte andrebbe semplicemente gettato. Non si ripesca nulla,va gettato completamente e senza voltarsi. Crudo ma vero. L'amicizia è oramai una perla sempre più rara da trovare e custodire e purtroppo la famosa frase "c' è crisi per il posto fisso anche dentro le persone" è propria vera! Tendiamo a murarci,ad essere l'uno contro l'altro quasi a difenderci da un male inesitente invece di volersi bene. Il problema è poi che se vieni lacerato non torni più come prima.  Il bene è una cosa a se stante,magari non lo ammetti ma rimane,eppure va blindato e dimenticato,perché la vita bene o male ti riporta sulla tua giusta strada e su un percorso intricato di solitudine  e di amarezza,proprio come un bosco intricato di alberi che con i loro lunghi rami coprono i raggi del sole e spaziano l'oscurità. Da viandanti di solitudine, il viaggio continua... ma io ringrazio il cielo che mi ha donato  il sole che comunque tutto,passo dopo passo, si fa vedere tra le foglie,quasi a ricordarmi "io ci sono e ti riscaldo anche se tu non mi vedi" e questo sole ha un nome soltanto. Uno soltanto.  Ed è sempre stato sulla mia barca,la nostra barca nel grande mare della vita che stiamo ora condividendo. Grazie a te credo ancora,ma credo solo in te.

Vale

venerdì 5 aprile 2019

Guarda negli occhi e scoprici l'anima...

A volte mi trovo in difficoltà a parlare difronte alle persone. Il problema più grosso sono gli occhi, e paradossalmente sono anche la soluzione.  Ci sono volte in cui parlare diventa difficile,io caratterialmente non parlo molto di me stessa, e se per qualche strana ragione mi trovo in una situazione che si avvicina alla mia storia, si crea dell' imbarazzo,e ho paura di conseguenza che qualcuno si avvicini ai miei occhi, per paura che possa leggermi o metaforicamente spogliarmi senza il mio permesso. Gli occhi sono lo specchio più grande che abbiamo per far leggere la nostra anima,e vanno protetti come un amuleto magico. Molto spesso infatti, se qualcosa ci tocca particolarmente cerchiamo di fuggire con lo sguardo. Fateci caso. Si possono capire tante cose quando qualcuno fugge con gli occhi nel bel mezzo di una parlata. Molto spesso lo fa per nascondere qualcosa, qualcosa di se stesso che ha paura di mostrare. Persone cosi hanno sempre suscitato in me molto interesse, perché credo che sia molto difficile controllare la spontaneità dello sguardo, e la direzione degli occhi in particolare hanno sempre disegnato una mappa abbastanza chiara di ciò che si sta provando. Posso dire secondo il mio punto di vista, che spesso chi ha difficoltà a gestire il proprio sguardo ha di conseguenza una  sensibilità diversa al riguardo e quindi nei confronti dello sguardo di altre persone che lo circondano. Ecco perché all'inizio dicevo che paradossalmente lo sguardo è la soluzione, perché è un potere di cui alcuni sono a conoscenza e a volte,dove non arrivano le parole arrivano gli occhi, e ascoltate bene quando qualcuno vi guarda per un momento prolungato.  Forse vuole sentirsi nudo con voi, forse non ha più paura di nascondersi,o forse vuole cercare di vedervi dentro. Forse forse vuole semplicemente  fare l'amore con i vostri occhi. 

Vale

sabato 12 gennaio 2019

Volersi bene

Ci sono notti che sembrano infinite. Ti addormenti alla sera sperando di lasciarti abbandonare finalmente a un mare calmo e tranquillo e ti ritrovi poi trascinata da onde impetuose per tutta la notte,una notte che diventa lunga. I sogni ti aprono porte a cui credevi di aver messo un lecchetto e chiuse, lasciate riempire dalla polvere dei ricordi. Non le hai dimenticate ma hai dovuto chiuderle nella quiete dei giorni.
E poi all'improvviso si riaprono, si spalancano come se fossi entrata dopo una lite fuoriosa, le sbatti come se il rumore potesse far riecheggiare ancora più forte l'importanza di avere appoggiato la mano alla maniglia e di aver spinto quell'anta di lengo ed essere entrata. Ritrovarsi in sogni che ti trascinano via come onde del mare in tempesta è come ricevere uno schiaffo in faccia, anche se a dire il vero e, per fortuna, la sensazione al riguardo non ce l' ho,ma posso provare a darmene uno per capire, o semplicemente ammettere che quest'onda mi trasporta via come poche sensazioni mai finora provate.  Lasciamo perdere lo schiaffo. Prendiamo un dolore, e immergiamolo nel latte bollente come si inzuppa un biscotto.  Forse la sensazione è quella! Essere latte significa che,anche se al mattino ti risvegli, e il "biscotto" se n'è andato, ti ritrovi piena del suo gusto e in questo caso credetemi non è buono o dolce come può essere quello di un biscotto.
Ritornando alla porta, devo ammettere di avere risentito un dolore che secondo me è un dolore a cui non ci si abitua mai,semplicemente lo si seppellisce:
Il dolore di non essere amati. Non mi capita spesso di risentirlo,ma quando si fa vivo è perché ho creato un mare in tempesta dentro ai miei pensieri e in questo mare ci sono parte reali delle mie  lacrime, sparse dopo un momento di solitudine e di incomprensione tra due persone, che può accadere. Forse perchè a quel mare avevo dato troppi tuoni da reggere,troppo vento di inutili parole e alla fine nulla ha retto. Il mare si è agitato e questa notte, al freddo dell'inverno, mi sono ritrovata da sola in una barca difronte ad immagini che furono andate e venute e poi perse,assoppite nelle emozioni. Non so bene perché in questi momenti mi torna in mente il viso di chi non c'è e non ho più visto.  Eppure ritrovarsi difronte tenendolo per mano e dicendogli di avergli voluto bene. Non ricevere mai però la risposta che in passato avrei voluto sentirmi dire ovviamente. Ma l'amore di qualsiasi forma esso sia,che sia di amicizia,di rispetto,di stima o per la persona di una vita,qualcunque esso sia vive ogni oltre lucchetto che abbiamo aggiunto. Non basta chiudere la porta se poi d'improvviso di notte ritrovi la sensazione spiacevole di non essere amata, nonostante questo nella vita reale non sia vero, nonostante vecchie amicizie siano ormai soltanto un ricordo e volti di persone ormai lasciate indietro. 
Io so di  avere amato tanto,di non essere stata ricambiata,ma non ho rabbia ne cattivi sentimenti verso questa esperienza. Ho soltanto imparato ad amare con tutto quello che posso e come posso, mi ha insegnato a soffrire ma ad amare comunque, e a non smettere,se poi, per chi hai davanti,provi una stima ed un rispetto indescrivibili.
Porte simili non andrebbero riaperte secondo il mio punto di vista ora che qualcuno mi vuole davvero bene. Ma forse è necessario per farmi capire oggi nella relazione che sto vivendo che ci si può sempre allontanare,se pur nella stessa stanza, si può litigare, confrontare e lasciare spazio e libertà,pur continuando a volersi bene.

Valentina

domenica 26 agosto 2018

Buonanotte a chi si sente come le nuvole ... vicine alla luna ma cariche di pioggia ..

Vale

martedì 17 luglio 2018

Quando le parole non bastano

Quando le parole non bastano
appoggio il mio viso nel tuo viso,
in quel piccolo angolo che sento solo mio,
un angolo dove io mi incastro alla perfezione,
un angolo così caldo da ricordare un focolare d'inverno ma in qualunque stagione,
e lì,
tra la tua pelle e le mie labbra,
ci appoggio il mio respiro...
e tutta la mia vita.

Vale

sabato 14 luglio 2018

Come i grilli

Ci sono momenti difficili da decifrare in cui il cuore viaggia da solo e come un intrepido viaggiatore di mare su cui incombe una tempesta si lascia trasportare dalle onde e dal loro flusso agitato che gli fa quasi venire paura nonostante sia spesso abituato. E in quei momenti un viaggiatore può pensare di avere ben stretto il timone della vita e ritrovarsi poi invece in preda a direzioni non prese,a onde troppo grandi per guidare la vela. Succede cosi a volte nonostante le cose belle della vita, succede di ritrovarsi in momenti in cui un pensiero viaggia nella sua solitudine e viaggia quasi inerme difronte agli imprevisti della vita. Ma a volte ritrovarsi in mari agitati può bagnare pezzi di noi che a volte pensiamo di non avere, o non ascoltiamo abbastanza, a volte la cosa piu giusta da fare è farsi trasportare dal vento in serate come queste, ventilate,che stanno annunciando nuvole scure e pioggie imminenti. Il vento sa trasportarti in luoghi lontani e sicuri, in campi di grano bagnati dal sole  dove tutto funziona al contrario, e i pensieri tristi svaniscono finalmente soffocandosi in spighe di per se sofferenti e cariche di emozioni, emozioni ancora più grandi della tristezza, che non sono ne bene ne male, ma sono in un mezzo indefinito, a metà  tra quello che si conosce e quello che non si sa.
A momenti volti e pezzi di sorrisi riaffiorano,ricordi di persone che sentiamo vicine nonostante gli occhi non si incontrino, sono scudo protettivo del nostro divagare fragile, e  a volte ci illudiamo di non essere soli,di avere altre anime in viaggio nel nostro vento. Ma se guardi bene scorci soltanto le stelle, e il profumo della notte, i grilli lontani a cantare e altri suoni indefiniti che vibrano nell'ombra.  Quelli sono gli unici veri presenti in queste notti da viaggiatori, piccoli esserini che chissa a chi mai stanno dedicando il loro canto e la loro esistenza.
E allora succede di capire che i problemi quotidiani, non sono nulla,non sono niente di veramente reale,sanno soltanto strapparti via alla felicità  e ti portano ad ascoltare in maniera più attenta.  E di questo forse dovremmo ringraziare. Forse dovremmo ascoltare di piu anche le nostre emozioni, accettarle, e cantare in silenzio come i grilli nella notte.

Vale

martedì 5 giugno 2018

Vecchio pensiero d'autunno: scendendo dal monte

Guardo le luci sfumare laggiù
mentre scendo dal monte,
le luci della pianura,
una leggera foschia davanti ai miei occhi
toglie l'ancora alla mia mente.
Sembra d'essere quasi a penzoloni su di una roccia,ad osservavare da lontano
un mondo grande
fatto di storie e di luci
di menti che vanno
di ninna nanne e di baci
di amore e passione 
e purtroppo, anche di dolore e di solitudine
e di quest'ultima
mascherata spesso di bugie.
E poi m' immagino la musica,
dolcissima,
che mi accarezza da quel punto alto del monte,
la ascolto mentre si intona col vento.
Immagino tante cose,
piene ma fragili come un cristallo e andrebbero tenute al riparo
ma lentamente scivolano e traboccano come acqua fuori dal vaso.

Ora gli alberi che mi coprono il panorama,
fungono da tappo,
e io mi accorgo che non sono veramente nelle rocce dei monti
ma ancora in auto mentre scendo,
e cerco di scorgere tra gli spazi dei pini le luci,
per tornare dov'ero,
dove mi sentivo esplodere,
dove anche il cuore aveva il fiatone.
Aspetto.
E finalmente le rivedo,
case vive!

Come piccole stelle in un cielo nero brillano,
il terreno di notte
appare buio, proprio come un cielo
e quelle luci non possono essere altro che stelle.
Sempre belle,
calde ma piccole
lontane ma vicine,
tanto vicine da potermi quasi abbracciare.
Io sono al sicuro mentre le osservo da qui,
quasi non appartengo più a loro
quasi dimentico di avere una casa,
quasi il mio cielo diventa un altro.
E in questo momento mi chiedo cosa possa essere questa cosa che provo
negli angoli più profondi del mio cuore.
Osservo soltanto con occhi brillanti,
questa emozione.
E il tempo sembra fermarsi.
Tempo..ingannevole,
che scorre veloce. Troppo veloce.
E di nuovo scivola via tutto in un secondo.

Le luci della pianura via via scendendo si fanno sempre più grandi,
mi sto avvicinando,
ed io capisco di stare a tornare ai miei giorni
lasciandomi alle spalle questo momento d'incanto
in una notte pienissima di cose belle,
reduce dal sole di giorno che batteva
sul canto degli usignoli,
e le vallate a sorridere
e l'autunno che imprimeva i colori del fuoco
nella pelle e nel cuore bambino.
Lassù nelle montagne mi è stato concesso di vivere.
E ora sto scendendo
tornando a sentire il rumore dei pensieri
perdendo le stelle del cielo e della terra
e avvicinandomi sempre di più
a questa luce fatta d'uomo
che adempie fedelmente al suo compito
di igannatrice benevola
promettente stelle di luce
ma che il piu delle volte rilascia la polvere
e l'amaro di qualche delusione.

Ma noi intrepidi
continueremo a viaggiare,
su nei monti
tra le dolci curve delle emozioni
guardando dall'alto le luci della pianura
sognando.

Valentina

martedì 2 gennaio 2018

La finestra

Qualche volta mi capita di ripensare alla mia infanzia dove passavo notti ad osservare il cielo da quel posto che per me è stato scudo protettore per molti lunghi anni ovvero la finestra di camera mia, nella mia vecchia casa. Ancora oggi mi capita di ricordare quel piccolo spazio quadrato con nostalgia e profonde emozioni che nessuno sa e che restano impresse come tatuaggi nella pelle del cuore. Ho passato tanti bei momenti nella mia solitudine mentre il mondo fuori festeggiava il nulla dei giorni con estrema convinzione di avere tra le mani la felicità e la spensieratezza di quegli anni giovani. Eppure nonostante la normalità di questo avendo quei 14 anni nudi e malleabili io continuavo a chiedermi perché al suono roboante di una discoteca preferivo il silenzio di una natura che in realtà suonava brani inediti con il cinguettio degli uccelli del giorno, del soffio delle nuvole, del fruscio del vento tra gli aberi, del tichettio delle stelle nel buio più cupo del cielo, e di quel bellissimo ed eccezionale momento in cui il temporale arrivava nelle sere d'estate portando con sè il taglio netto dei tuoni e dei rombi del cielo che sembrava in procinto di piangere. E allora in quei momenti mi sentivo diversa perché in lontanza tutti chiudevano le finestre ed io non aspettavo che quel momento per aprirle e per farmi travolgere da quel pianto che pareva portare con sé tutta la forza della terra e  così piena di emozione che sentivo esplodere la vita come un brivido lungo le braccia,il collo e la schiena. E poi, in quel profumo d'estate io mi perdevo. E ancora mi domandavo perché non ero nel negozio di cui tutti parlavano dove vendevano l'ultimo Chanel che pareva essere importante per certificare il sesso che portavo. Io preferivo l'odore della pioggia caduta che sapeva di vero. A volte ho odiato la mia sensibilità perché non riuscivo a fare tutto quello che facevano le mie coetanee con la loro voglia di parlare con tutti.  Io restavo in silenzio e mi piaceva ascoltare. Non parlavo tanto. Scrivevo. Ho 2 libri di pagine pieni di pensieri,frasi mischiate e confuse,sensazioni che non sapevo come fermare nel tempo e allora la penna mi aiutava a fissare nella carta,insieme alla musica, grande patrimonio del mondo,e insieme al mondo grande patrimonio della vita. Eppure non sappiamo davvero prendercene cura: lo rovinano,lo strapazziamo e per di più lo dimentichiamo. In tanti momenti ne ascoltavo il grido soffocato di quella natura che ho avuto la fortuna di avere attorno,con quel grande campo su cui si affacciava la mia finestra, e osservavo  tutti i più piccoli particolari: dagli alberi alle stelle, sino a quel confine lontano del cielo e ne percepivo il dolore soffuso, non so di cosa o di chi ma io non mi sentivo sola grazie a quel dolore che mi faceva sentire parte di una natura che non mi avrebbe mai rifiutata o calpestata. Era forse una fragile illusione su cui puntavo tanti momenti di vita. E così ho conosciuto tante parti di me, tante emozioni uniche ed irripetibili. A quella finestra ho lasciato sogni e sorrisi giovani, anche pianti teneri di giovinezza e  d'ingenuità. E se ripenso ora a tutto questo ne sento la nostalgia perché la vita porta a perdere tante cose e l'ingenuità scompare lasciando cicatrici segrete. Il tempo porta a ricordare con tenerezza alcuni momenti di ciò che eravamo e porta a conoscere una maturità personale che si riesce a dimostrare in tanti momenti e che per paradosso non serve dimostrare a nessuno.  Come agiamo spiega chi siamo. Il tempo sa stabilizzare tante cose e queste restano a volte un ricordo. Ognuno forse  ha avuto un angolo di paradiso in cui fissare parti di sé, ognuno ha avuto modo di nutrire la parte che più cercava di farsi largo. Io ho nutrito la parte più emotiva ed oggi mi ritrovo a ringraziare quello che sono stata e che per tanto tempo ho forse detestato,  perché oggi mi ha fatto diventare la persona che sono e fiera di come ho nutrito l'amore vedendo tante persone attorno che non sanno più dove andare e divorate da cattiveria e comportamenti a volte infantili, insieme all'apata più totale. Ho imparato a gestire quello che sono,ho imparato a tenermi in una mano dopo avere attraversato oceani di istinti e oggi la mia istintività è chiusa dentro una consapevolezza che mi abbraccia e che comunque lascia spazio a tante cose ancora sconosciute. Perciò ringrazio la solitudine che mi ha insegnato a capire la compagnia ed a circondarmi di persone vere, mi ha insegnato a pesare le cose e ad incontrare quelle che non posso controllare. Ho imparato che la vita è quello che siamo e quello che ci succede non fa la differenza ma è come l' affrontiamo a farla.  E io ho scelto il sorriso e lo scegliero sempre perchè questo è quello che so fare e questa è la mia finestra verso le persone vere.

Vale

giovedì 14 dicembre 2017

neve di dicembre

C'è qualcosa che sa di magico nelle nevicate in pianura,forse perché non siamo spesso abituati a questo freddo colore, ma quando arriva è come un lontano amico che torna da un lungo viaggio.Aspettiamo la neve per chiuderci come ricci e restare con lei con qualche piccolo coccio di stupore negli occhi nel lungo silenzio del mattino....

Vale

mercoledì 25 ottobre 2017

Amare non è  facile e non è per tutti,
Amare non è facile quando l orgoglio bussa alla porta,
Amare non è facile quando i difetti non sono i tuoi,
Amare non è sempre facile quando sei arrabbiato e i pensieri brutti ti stringono la mente,
Amare non è facile quando la tua solitudine ti chiama a parlarle,
Amare non è facile in un mondo dove si usano tante parole e spesso si confondono,
Amare non è facile con il tempo che cambia e il tempo che cambia noi
Amare non è per nulla facile quando credi alle tue convinzioni e non riesci ad aprire la mente,
succede che non è per nulla facile
cancellare le credenze pre confezionate.
Amare non è facile nei giorni tristi 
E non è nemmeno facile farsi amare.
Amare non è facile nella lontanza
ne è facile tra le tante distrazioni.
Amare non è facile,
ma è un dono
e se è amore,
non amare è impossibile.

Valentina

sabato 21 ottobre 2017

Ci sono poche cose da dire:
aspetto di ridere con te,
e quando ti vedo mi resta il sorriso addosso

Non si riesce a capire da che parte va il cuore in questa vita così confusa...

sabato 22 aprile 2017

Ricordare

Passano gli anni ma un vago ricordo  accarezza,in molti istanti, qualcosa di noi non ben definito. La stupida convinzione di un pensiero indissolubile, di una roccia formata e blindata nei meandri del cuore. Sono i suoni di chi non è più presente ma speri di rivedere, sorridendo all'amicizia che è stata e mai davvero colta, di anni sospesi alla speranza di uno sguardo, di un segnale per guardare insieme gli orizzonti del mare e i tramonti infuocati. Soltanto ora, a distanza di anni, e di onde infrante, di navi cariche e partite per lunghi viaggi, in compagnia di un'alba sempre nuova e confortevole, di mani che  si posano sulle tue e ti aiutano a guidare il timone della vita, di un nuovo lungo viaggio sospirato nel vento in una speranza d'amore  senza tempo, soltanto ora si può riguardare a quegli anni come a lontani ricordi sbiaditi . Turbinii di forti emozioni nascoste, pressate nel terreno e forse a volte, auto calpestate dal dolore e dalle lacrime, per non essere state comprese e mai accolte. Ma soltanto ora posso capire, posso forse accettare e riguardare a quella mia fiamma che tanto ha bruciato, a quei passi che tanto ho seguito invano, e ricordare silenziosamente e senza fare rumore con le parole, ritornando a quello che eravamo e che forse in parte, ha contribuito a essere ciò che siamo oggi. E rimarrà sempre, la stima e l'onore, la gioia di essere riusciti ad amare senza chiedere, amare davvero senza essere amati facendo tanti gesti mai firmati, forse mai saputi, gesti nati sempre dalle più primitive passioni, gesti d'amore buono che ancora oggi ricorda con amicizia e affetto un volto mai dimenticato.

Vale

venerdì 21 aprile 2017

mercoledì 19 aprile 2017

Nella mia solitudine
guardo il cielo azzurro
e le sue nuvole spostarsi,
Lentamente ...

Vale

sabato 15 aprile 2017

I miei giorni di pioggia

A volte non so in cosa credere. Giorni che la testa dice di andare in una direzione e poi in realtà soffochi soltanto il tuo cambiamento. C'è una frase che dice "possiamo chiudere gli occhi per non vedere ma non possiamo chiudere il cuore alle nostre emozioni che proviamo". Purtroppo è così,solo che le parole non servono, e ti devi tenere quel pensiero ostinato che poi si ripresenta di notte,e lo nascondi. Pensieri che possono fare del male,ma che ti muovono qualcosa,la voglia, il desiderio di toccarsi,di spogliarsi,pensieri che seducono. E intanto chi è vicino,non percepisce, non sorprende più,non desidera,non si muove di curiosità.  E tutto muore nel silenzio, mentre il cuore resta comunque aggrappato a un filo di speranza, di ciò che vuole provare, di ciò che ha bisogno e che ha avuto ma forse dimenticato perché esso per primo è stato dimenticato,scontato.

domenica 19 febbraio 2017

Non siamo altro che granelli di sabbia
sconquassati
persi alla deriva sotto le onde impervide
soli nei nostri pensieri
tristi davanti al turbinio di sensazioni malate
capovolti, senza confine
su una spiaggia deserta lontana dalla brezza marina
che trasporta con sé
la libertà.

Vale 

martedì 6 dicembre 2016

Cambiamenti

Qualche giorno fa qualcosa mi ha portato a riflettere più intensamente di altre volte al mistero grande del cambiamento.
Stavo preparando scatoloni in vista della mia convivenza, e mentre cercavo di scrivere all'esterno dello scatolone di cosa trattasse mi sono accorta che il pennarello non scriveva più.  Ma come? Quel pennarello che ho usato non ricordo quando fosse stata l'ultima volta, era periodo di scuola forse, tanto tempo fa,ma che scriveva, adesso  si è scaricato. Per me è stato un momento  come un pugno d'impeto nella testa, un chiaro segno del tempo che cambia. Oggi mentre preparo uno scatolone e dentro ci metto una nuova vita, le abitudini che avevo come quel pennarello usato tante volte adesso non vanno più.  Mi sono ritrovata un po confusa, un po sola dentro a un momento forse insignificante da immaginare ma completamente vero e forse crudele. Non posso nascondere la paura che ho sentito salire, la tristezza nel vedere che anche le cose su cui facciamo affidamento prima o poi si scaricano. E quando hai bisogno ti ritrovi senza inchiostro e col vuoto nelle mani. Ricordare è importante, molta vita è fatta di ricordi e sguardi nel passato  eppure per un attimo stavo perdendo davanti di me uno scatolone di cambiamenti e pieno di cose belle e poi anche difficili. Il mio pensiero è stato "la mia vita non è il pennarello scarico, ne lo scatolone pieno di cose x la futura convivenza. La mia vita è qui,ora,mentre scrivo in questo pezzo di cartone destinato al futuro ma che ancora non è arrivato. Sto vivendo un'attesa e ora io sono attesa."
Sono momenti importanti che segnano passaggi di vita altrettanto carichi di valenza. Momenti molto belli che il cuore sente vibrare forte. Il cambiamento è sempre un palcoscenico su cui ballare senza conoscere bene la coreografia, è quasi sempre un improvvisazione che passa veloce come un treno nei binari. Eppure balli perché questo è il movimento della vita che tiene accesi i passi. Il cambiamento è un ballo anche condiviso con qualcuno,ma pur sempre proprio non compreso da nessuno. Questo non fa altro che consolidare il mio pensiero dell'uomo solo, senza nulla togliere alla bellezza dell'amore che fa muovere tutto in questo tutto di nulla. Il tempo passa e me ne accorgo anche ora che sono giovane ma con uno sguardo attento ove posso. Il tempo è un maestro ineguagliabile ma anche sostanza corrosiva che strappa il vestito. A volte vorrei rimanere dentro all'ingenuità che mi contraddistingueva da altre persone capaci e forti. Sono una romantica che viaggia con gli occhi chiusi davanti alle cose brutte, sui peccati umani ai quali non crede. E il tempo non fa altro che soffiare sul tizzone della fiamma, spegnendo sempre di più quella ingenuità di bambina che crede che le cose siano vere mai false, sempre bianche mai nere. E il tempo da buon prestigiatore trasforma occhi sani in occhi sfumati, rovinati dalle cose crude,brutte e ingannevoli. Le favole piano piano cominciano a trasformarsi in realtà in cui la paura prende il sopravvento.  Eppure la speranza è il soffio che ci tiene in vita, credere ancora in qualcosa o in qualcuno e donare fiducia è la base di una casa calda e confortevole, è il cuore di una fiamma che il tempo non può soffiare via durante quegli uragani di pensieri che indubbiamente,  metteranno a dura prova i lati più deboli del nostro animo umano.

Vale

venerdì 11 novembre 2016

Non sopporto più il rumore delle auto sfrecciare sulla strada,è l' emblema di questa civiltà che ha sostituito ogni sonorità di quiete con il rumore assordante dell'ingombro  umano. E mentre davanti di me un gabbiano si posa nel filo di un piccolo stagno d'acqua,dietro di me in una casa voluminosa si accende il rumore di una motosega elettrica e osservo, d'improvviso il gabbiano aprire le ali, spiccare un balzo e volare via.
Vale

giovedì 27 ottobre 2016

Pensiero libero

La luce della luna entra dolce nella mia stanza, tra gli scorci della finestra ad illuminare i miei pensieri di notte qualche filo di luce si posa sulla mia pelle,e nel frattempo i miei pensieri volano spiegando le ali alla ricerca di una libertà vana in questa gabbia di folli esistenze che hanno perso il senso delle stelle. Prigionieri invisibili del giorno e degli impegni,di un tempo che ha perso valore,vaghiamo senza meta come zombie dettanti sentenze e convinzioni. E io di questa vita lascio volare lontano il mio pensiero, tutto ciò che mi rimane di adesso e nel lento movimento di un filo d'erba si perderà,nel fresco vento della sera,nel chiarore d'un riflesso nell'acqua calma di un lago montano, e là si sentirà, finalmente,libero.

Vale

martedì 6 settembre 2016

Se tu avessi le mie braccia

Puoi abbracciare tutto il mondo
ma non puoi abbracciare te stesso.
Vorrei che per almeno un secondo
tu potessi avere le mie braccia,
per poterti sentire
per poterti stringere tutto in una sola volta,
ma una volta non basta.
Se tu avessi le mie braccia
ti stringeresti la vita per sentire il corpo,
le mani lungo la schiena per salire
una cascata, che in piena stravolge,
e sui fianchi per scenderla.
Sentiresti il cuore in un orecchio,
dentro alla tua testa
il tuo cuore,
e rimarresti lì, appoggiato in te,
nel tuo petto caldo,
al sicuro, al riparo
ma anche al centro di un uragano.
Le sensazioni ti avvolgerebbero improvvisamente, trascinandoti alla marea, lungo fiumi senza argini.
Vorrei che ti abbracciassi almeno una volta, una, infinita,
perché è questo ciò che è.
Ciò che sei. Ma tu non la sai.
Se tu potessi avere le mie mani, mentre salgono il tuo collo e le tue guance,
quanti brividi sentiresti,
li sentiresti come il cibo nello stomaco quando hai fame,
come l'acqua nella gola quando hai sete,
come il sole nella punta dell'Everest.
Te lo assicuro li sentiresti e basta, senza tante spiegazioni, dai 4 punti cardinali,
da nord,sud,est,ovest,
ovunque dal tuo tocco, così gentile e buono, che manca tanto dal mondo,
che manca tanto dentro di me.
In un tuo abbraccio ti sentiresti molto piccolino, più piccolo di un metro e cinquanta, e ti domanderesti se sei tanto da poter avere tanto. Ti sentiresti grato,e anche fortunato. 
Se solo tu avessi le mie braccia per un attimo, saresti te,
ma anche me
mentre ti amo.

Vale 

martedì 23 agosto 2016

Amore,
sei il mio libro di cose belle
che io apro e sfoglio,
e imparo tante cose,
imparo a essere felice. 

Vale

lunedì 22 agosto 2016

Le persone cattive possono fare tanto male. Ma tanto male devono avere per essere tale. La vita è breve, e ogni giorno ci dobbiamo un sorriso. Amo la vita e amo l'amore e non mi vergogno a dirlo. Le cattiverie sono come il vento, prendi il colpo sotto le macerie ma poi passa e torna la calma, il sole caldo, e la gioia in un piccolo cuore .. povero

Vale :-)

martedì 9 agosto 2016

Il sogno di notte

È un sorso d'acqua in una mano che ha avuto sete di carezze,
sotto il caldo di un deserto arido
è un percorso all'incurvo della duna.
Un silenzio inaspettato,
atteso alquanto controverso
che diventa un pensiero corrugato
mai compreso
mai nato.
In un terreno incolto
è anche pianta rampicante
che avvolge tutta l'anima
e la rilascia nuovamente arsa
sperduta e senza mappa.
E durante una tempesta
il vento sorseggia sabbia accesa
Gialla,arancione,dorata;
poi si muove dentro il vuoto 
e comincia a soffiare,
Sconvolge i capelli
Ed è quello ribelle,
ma è anche tutta la testa.
È l'amuleto al collo del viandante
che incanta gli occhi 
su quel che sembra una lontana figura.
Forse un volto dal sorriso sofferente.
E così diviene una porta
spalancata all'eden
ma il giardino è così come lo è sempre stato:
solitario,
buio e senza scorrimano
dai contorni celati.
Sembra quasi un salto quantico che viaggia dal deserto al mare senza confini,
è sicuramente un'onda d'impeto
che distrugge tutti i castelli
ma non tocca mai riva.
Rimane lì,
a navigare in un mare
che sembra senza porto,
che cos'è!?!
È un pensiero,
è un ricordo,
è quel che resta del sogno
della notte.

Vale

domenica 17 aprile 2016

La sensazione più bella

La sensazione più bella che può rimanerti nel cuore e nella mente è quando senti ancora le sue braccia scorrere lungo le tue e stringerti in un abbraccio delicato ma intenso, e infinito; Quando ti senti ancora avvolgere eppure lui non è con te in quel preciso istante, ma la sua protezione la senti ancora viva e presente e nei tuoi occhi il ricordo del tuo capo stretto nel suo petto, fra le sue mani come se volessero tenerti loro per sempre. In quei momenti ti senti la testa come se fosse al riparo dal ghiaccio e dai pensieri e tutto scompare. Voi due, e la vostra forza nello stringervi sfocia in una unione di due corpi che diventano uno. E le parole e le spiegazioni non servono più, cosi come le tante cose futili che usi nei rapporti con le persone. Il vostro silenzio complice diventa il vostro riparo dalle intemperie e il senso del viaggio. Diventa il vostro abbraccio infinito, ed è quella la sensazione più bella che puoi provare nell'amore. Poi l'abbraccio ti rimane addosso più del suo profumo. Questa secondo me è la vita fatta a momenti, da assaporare fino in fondo, e nella tua solidità improvvisa godèrti ancora le sue mani e il ricordo che hai di lui.
Sono consapevole che, nel corso del tempo molte cose potranno cambiare, in quanto la vita o meno per quel che no sto cercando di capire è fatta di molte fasi e di cambiamenti continui. Tutto ciò  è importante e non ne tolgo valore ma in molti sanno che le trasformazioni possono anche fare male. Il tempo ci potrà togliere lucidità, anni ed occasioni, ma non potrà mai togliere  ad un cuore innamorato (un grande libro) un ricordo che è scritto fra le sue pagine. E basterà semplicemente aprirlo per riscoprire quelle sensazioni ed essere abbracciati ancora e ancora, ricordando però, ad entrambi i due nomi, di non lasciare il libro alla polvere, o peggio, calpestrarlo al fango dimenticando la favola che racchiudeva....

Penso: Non è poi cosi difficile vivere bene se tutti quanti rispetassimo i sentimenti dell'anima e ne avessimo la giusta cura. Ma oggi sono più importanti le custodie dei telefonini, ma io ci credo ancora e sto con una persona d'oro che spero continuerà a crederci con me. 

Vale

lunedì 4 aprile 2016

Con lei la primavera

Può succedere. Dico io. Di sentirsi cosi. Di non esserci più. Non so da cosa derivi, ma succede. Succede qui o dove?
Ci sono volte in cui le parole non riescono più ad esprimere il flusso del nostro cuore, che come un mare in tempesta, s'infrange su scogli di pensieri, tormenti, paure e dubbi carichi di gusci di razionalità. E come una conchiglia ti ritrovi a navigare, perdendo la sponda a cui tanto ti eri aggrappato. Non scompare, perché la vedi ed è presente, eppure, la perdi all'improvviso chiudendoti in te come se fosse tutto ciò che ti rimane. Ed è proprio questo il cammino segreto. Quando tutto diventa sbiadito, e i contorni perdono la loro delineazione, è in quel momento che affondi la mano nel dipinto e la tua forma si muove, muta, cambia, cresce. Sono questi i momenti in cui il tuo cuore, il tuo sentimento e la tua razionalità si mescolano creando un quadro che non è perfetto. E tu, da fuori, sembri il pittore osservatore che se ne sta in silenzio, che sembra quasi auto-osservarsi rendendosi conto di ciò che ha davanti senza davvero conoscerne il senso. E sai che è sbagliato mescolare il tutto. Sai che ciò che si muove non è la fiamma,  ma la cera, sai che non sei fuoco ma il risultato sciolto di troppe cose, sei la parte bruciata che si muove e che spera ingenuamente di tornare ad essere. È proprio in questi momenti che prende nuovamente strada la ricerca, che si mette le scarpe  e continua il suo cammino segreto, personale ed intimo In cui nessuno può entrare perche chi ti ama davvero, può bussare, può allacciare la sua scarpa e partire con te, ma non può mettersi i tuoi piedi. Quante volte pensiamo di avere diritto? Troppe. Troppe volte vorremmo entrare nelle persone, per cercare di comprenderle. Ma non ci sono metodi, perche il metodo non è metodo. È un incrociare il cammino, è uno scegliersi a vicenda, per strada, osservandosi in silenzio, da lontano da vicino, ma mai legandosi a lucchetti dai quali non possiamo più liberarci ma a volte ne siamo dipendenti. A volte abbiamo quasi bisogno di sentirci cosi stretti. Ma questo non rispetta l'amore. Non rispetta il rispetto. E allora ti sleghi per un attimo scorgendo il vento liberatorio che ti trasporta nei meandri dell'essere, dell'amore vero verso il proprio cammino. E chi comprende  questo comprende se stesso, e chi addirittura arriverà ad amarti cosi, sarà il sole danzante sopra la collina, il fiore aperto alla primavera, il canto dell'usignolo  lungo il cerchio dell'arcobaleno. Chi saprà amare,  non cercherà di capire, ma smetterà. E in quel momento ti vedrà come fosse per la prima volta, ti sentirà come mai  prima d'ora e ti ascolterà mentre tu percorri il sentiero di terra fresca.
Può succedere di ritrovarsi in blocchi emozionali, di non sapere quale sia la strada da prendere che conduca al senso delle cose, alle certezze tanto attese e improvvisamente diventi freddo nelle relazioni. Non sai più dire un ti amo alla persona amata, non sai più quali siano le tue paure, i tuoi sensi perduti, le lacrime che hai versato e il dolore che hai cercato di fare scivolare via. Non sai più perche diventi il ghiaccio di primavera. Sono momenti particolari ai quali non sai nemmeno dare un nome, ma succede di sentirsi cosi a volte e non lo sai spiegare. Non sai nemmeno tu che cosa si cela dietro la tua insicurezza. E non sai spiegarlo, a nessuno, che cosa senti realmente. Sembra quasi uno trasformarsi di stato, di forma. Un mutamento necessario che non va sciolto, mentre aspetti qualcuno che resti ad ascoltare, che resti ad aspettare con te il sole e che ti dica non temere. Non è colpa. È il corso naturale, perché è questo quello che senti, lieve. E nel frattempo il tuo blocco rimane in piedi e sei sola mentre cerchi di amarti. 
Con difficoltà a volte, per la paura che non va piu via, per la fiducia che ci lascia da soli, che vorremmo ma che ci tradisce. Per la paura del futuro e l'unico grande pensiero che si riesce a fare è quello di non meritare, di non saper amare abbastanza,di fare male perché schiacciati da cosi tanti boschi bui personali. Ma non saremo mai distanti dal nostro sentiero, la ricerca di noi stessi sarà per tutta la vita.

E se vogliamo stiamoci accanto possiamo aspettare insieme il sole caldo, con la stessa speranza di non restare bruciati al freddo da questo nostro viaggio.
Stai con lei, per lei è una nascita, e con lei la primavera.  

Vale

martedì 23 febbraio 2016

Piuma nel vento

Un ricordo è come una piuma nel vento,
volando prende spazio in un sogno e si posa su di una panchina,
Sola e leggera,
aspetta l'indomani
in un altro luogo,
perché un amico è un porto sicuro con cui parlare nel silenzio,
e la piuma un indicatore del flusso del vento
Vale

lunedì 30 novembre 2015

L'alba


Quello che mi manca è questa... questa foto... che ho scattato in cammino mentre percorrevo i Pirenei... quest'alba... Che potevo vedere da vicino... tra le montagne e il silenzio... e il freddo... e il buio che poco a poco si sfumava... e non c'era niente... c'era tutto... C'erano le persone... Ma persone diverse... Non  alieni come quelli che vedi qua... Le capivi... dico io... le ascoltavi mentre camminavano... Ma non sentivi le voci... I passi quelli si... che dicevano molto... Erano in cammino come te... erano consapevoli... seguivano un sentiero... Ognuno con la sua ragione... ognuno con la sua motivazione... e chi...  una motivazione non l'aveva... ma era partito... perché non c'era motivo... Perché il motivo non era motivo... ma una chiamata... numero sconosciuto. Ti svegliavi ogni mattina dopo il parto di una notte...ed era vita nuova... Cosi diversa... senza niente... con tutto... con tanto peso sullo zaino...e poco spazio... così ti accorgevi... di quello che credevi ma non serviva... le cose importanti,quelle sì piano piano si formavano... e non avevano bisogno di grandi spazi... erano già di per se sparse... ovunque... nell'aria... nei fiori... negli alberi... nella fatica.. nella stretta dei denti...erano importanti.. così che anche l'animo pesasse meno... e si perdesse... per ritrovarsi. E l'alba, che aspettava... Aspettava i passi... I respiri... La voglia di camminare... Stanchi ma decisi... Per una meta...Per il viaggio... Per una consapevolezza... e il ritrovo di un sole che si innalzava tra la foschia... ma che non avevi mai visto...  perchè non avevi occhi... Ma solo convinzioni... idee... pensieri... che dovevano essere normali...comuni... altrimenti sei diverso... fai paura... la gente ti guarda storto... e ti fa del male gratuito... non hai diritto di essere... ma di fare... di fare credere,di dovere... invece il cammino... toglieva gli schemi... le distanze... ti faceva ricordare... la memoria che hai sotto pelle... la forza... di avere le gambe... di non essere normale...che fortuna... di avere un cuore che batte in petto..una libertà, un movimento in corpo che è ritmo... Che è musica nell'aria... movimento nella terra... nel vento... e il freddo lo sentivi ma non era un problema... altre cose erano ghiacciate... e poi le strette di mano... scioglievano... i sorrisi...i respiri... gli abbracci con le proprie sensazioni... abbracci con il proprio nome che tornava finalmente a firmarsi... con un inchiostro indelebile... una nuova speranza... nel nuovo incontro...
in un mondo di bambini... meravigliati all'alba...


Vale

domenica 1 novembre 2015

I quattro rabbini

Questa è la storia dei quattro rabbini,che secondo me invita a una lunga riflessione. Molto più di una storia, dal libro "donne che corrono coi lupi" la riporto qui:

"Una notte quattro rabbini furono visitati da un angelo che li risvegliò e li condusse alla Settima Volta del Settimo Cielo. Là contemplarono la sacra Ruota di Ezechiele.
A un certo punto della discesa dal Paradiso alla Terra un rabbino, avendo veduto tanto splendore, perse il lume della ragione e vagò senza meta fino alla fine dei suoi giorni. Il secondo rabbino era estremamente cinico: <<Ho semplicemente sognato la Ruota di Ezechiele, ecco tutto. Nulla è davvero accaduto >>. Il terzo rabbino continuò a pensare a quanto aveva visto, perché ne era ossessionato. Teneva conferenze e non avrebbe mai smesso di raccontare come il tutto era costruito e quanto significava... e così si smarrì e tradì la sua fede. Il quarto rabbino, che era un poeta, prese un foglio e una penna e sedette accanto alla finestra a scrivere una canzone dopo l'altra, lodando la colomba della sera, la sua bimba nella culla, e tutte le stelle del cielo. E visse la sua vita meglio di prima."