mercoledì 20 maggio 2015

Temporali di silenzi

Alcune volte viene semplice sentirsi parte di un forte temporale, di una calma in tumulto che sconvolge l'ordine illusorio delle cose. La mente non riesce a trovare un riparo sicuro e il cuore soffre tanto nel suo silenzio. In questi momenti lo spirito si sente fratello del vento, figlio dell'ignoto e compagno del dolore. Inevitabile è il susseguirsi di pensieri un po' tristi e di frammenti di delusioni che hanno lasciato il segno nel caos della vita e proprio in questi momenti viene la voglia di abbandonare tutto quello che è stato costruito qui e che crediamo di possedere,  partire: lontano verso nuove destinazioni, lontano, dai volti di carta, dalle persone che ci hanno fatto del male e ritrovare finalmente il nostro spirito che si era perso in tanta nebbia di false identità .
La società? una brutta bestia che ti condanna all'infelicità in una strada con impronte standard, e dove le radici sono lontane dalla terra e i piedi non hanno forma.
C'è chi si porta dentro questo silenzio e questa voglia assidua di incontrare, se stessi, in giorni senza regole e in giorni senza vincoli,lasciare l'idea di una vita di vetro con relazioni,modi,stili ed azioni sempre uguali e ... normali. Questo è quello che ci insegnano: a essere normali.
Ma non si può , se si è ribelli una parte di se è già in cammino,una parte di se è consapevole mentre l'altra è disfatta e ha paura, tanta, di rinascere.
Un circolo di ideali ci è stato imposto senza fare rumore e poi succede che, nel temporale di maggio, il dolore ci chiama e noi non possiamo fare altro che ascoltare, e sperare , in un coraggio che non ha eguali .
Vale


Un giorno la paura bussò alla porta,il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno. (Goethe)