mercoledì 26 febbraio 2014

La via del ritorno (a casa e in me stessa)

Sto tornando a casa dopo avere lavorato come altre sere, e con me la stanchezza di una giornata piena e rumorosa proprio come altre volte: finalmente il lieve rumore dei miei passi in un asfalto spento e un po’bagnato,  testimone imperterrito di una fredda serata di febbraio,fra le vie del mio paese,fra la pioggia appena caduta. Attorno a me case e piccole stradine,a cui però non faccio caso mentre seguo la sola via del mio ritorno a casa, dove finalmente posso riconoscere i volti delle persone a me care che stanno aspettandomi,sempre con un pizzico di entusiasmo. Questa idea si diffonde,come una dolce fragranza si mescola ,fra la malinconia della pioggia che tanto delicata cade. E io mi sento quasi in dovere di ascoltarla nel suo silenzio.  Mi incammino poi in un stretto e deserto vialetto illuminato dalla fioca luce dei lampioni, e da essa mi faccio felicemente cullare, lasciandomi alle spalle le ombre che quasi sembravano avvolgermi.  In me nessun pensiero, soltanto tanto stupore per la magia sentita del momento.  Un altro giorno sta per giungere al termine nella corsa della vita e porto a casa qualche piccola soddisfazione e tanta voglia di riposare.  


Vale

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