Questa sera prima di rientrare a casa, ho fatto una piccola deviazione verso la luna. Sono rimasta ad ascoltarla sulle note di un violino e il mio cuore è diventato gelido e duro come la pietra, parte di esso strappato, e donato a lei in un richiamo di ombre e di luci. E poi, uno sguardo fisso verso l'universo di nuvole nere che mi hanno dato la chiave per un mondo nuovo, lontano e solo. Un richiamo più forte del vento e della marea in questa sera di silenzio dove parte di me ha vibrato nel cielo, e le nuvole veloci e buie come pozzi infiniti, mi hanno avvolto completamente in un gioco di volti di dolore. E così ho visto il volto della luna.
Vale
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