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Ci sono momenti in cui la mente, il corpo e lo spirito
disperano, e si perdono. Non resta che uscire e prendere l’auto per arrivare
all'entrata di quella strada tanto attesa, che sola, sa dare un lieve senso a
quello che da giorni vibra dentro, laddove il cuore si ferma all'improvviso, sepolto
da vecchie lacrime amare di un passato non molto lontano. E questa vibrazione
spaventa,
disarma,
distrugge
ogni singolo muro di cemento costruitosi attorno con violenza da tanto,troppo tempo ormai. Il corpo trema dentro alle barriere perché lo sa: è nudo e fragile e solo. Sente il bisogno di scendere dall’auto, dal quel confortevole “sedile” che per tanti anni ha privato l’uso delle gambe. Così, dal grigio di lassù, dove attorno le nuvole preannunciano la pioggia, il richiamo scende sulla pelle così come scende la prima goccia sul viso e sui vestiti ancora asciutti. Cade Lieve e gentile, ad ogni passo sempre più intensa ma mai pesante, accompagna la corsa libera di chi parte in compagnia e arriva in solitudine tra le strade desolate, fra i campi circondate, dove sotto ai piedi la resistenza dell’asfalto scorre veloce e, fuggono i pensieri in un passo dietro all’altro a liberar la mente, bisognosa di quegli spazi aperti ma pieni, di voci silenziose. Questo è il messaggio segreto della vita che tocca il cuore, quando arriva a conoscere realtà sconosciute e nuove. Ora, soltanto il rumore delle gocce dove tutto scompare e loro si infrangono, si dibattono a terra e sì, ballano, senza costumi e senza scarpette. Trasparenti come il sentimento che dà alla corsa. E quante volte, quante volte, nei piedi una direzione senza meta porterà, insaziabilmente, sugli spazi immensi e complicati dell’anima. Correre, correre e correre con le braccia aperte alla pioggia dove lo sguardo sotto i capelli bagnati tocca il punto che non c’è, dove il fuoco e la sua brace sciolgono dal freddo, dove anche il vento accarezzerà un cuore di cemento.
disarma,
distrugge
ogni singolo muro di cemento costruitosi attorno con violenza da tanto,troppo tempo ormai. Il corpo trema dentro alle barriere perché lo sa: è nudo e fragile e solo. Sente il bisogno di scendere dall’auto, dal quel confortevole “sedile” che per tanti anni ha privato l’uso delle gambe. Così, dal grigio di lassù, dove attorno le nuvole preannunciano la pioggia, il richiamo scende sulla pelle così come scende la prima goccia sul viso e sui vestiti ancora asciutti. Cade Lieve e gentile, ad ogni passo sempre più intensa ma mai pesante, accompagna la corsa libera di chi parte in compagnia e arriva in solitudine tra le strade desolate, fra i campi circondate, dove sotto ai piedi la resistenza dell’asfalto scorre veloce e, fuggono i pensieri in un passo dietro all’altro a liberar la mente, bisognosa di quegli spazi aperti ma pieni, di voci silenziose. Questo è il messaggio segreto della vita che tocca il cuore, quando arriva a conoscere realtà sconosciute e nuove. Ora, soltanto il rumore delle gocce dove tutto scompare e loro si infrangono, si dibattono a terra e sì, ballano, senza costumi e senza scarpette. Trasparenti come il sentimento che dà alla corsa. E quante volte, quante volte, nei piedi una direzione senza meta porterà, insaziabilmente, sugli spazi immensi e complicati dell’anima. Correre, correre e correre con le braccia aperte alla pioggia dove lo sguardo sotto i capelli bagnati tocca il punto che non c’è, dove il fuoco e la sua brace sciolgono dal freddo, dove anche il vento accarezzerà un cuore di cemento.
E' bello bellissimo arrivare ai punti segreti dell’anima dove
ogni lacrima, si mescola con la pioggia.
Dove anche il cielo piange senza velo.
Dove anche il cielo piange senza velo.
Vale
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