È molto difficile trovare nel silenzio, parole che possano scolpire la mia anima nella notte che ribadisce, ancora una volta, il mio posto ai piedi del buio. Ed è qui che io mi siedo.
La volta celeste sembra indicare il debito a me dovuto, da tempo ormai remoto: sono i doveri dell universo. Ogni giorno, ogni singolo giorno, lucido la mia palla di vetro, lontana dal contatto primitivo tipico della natura e la tristezza si impadronisce dei sensi. Non c'è spazio per le illusioni, ma solo per la tristezza che so di dover tenere per mano in queste strade deserte, dove le uniche luci che riescono a tenere accesa la stanza del mio cuore sono quei compagni sconosciuti (non del tutto) che per qualche ragione hanno toccato con mano il mio cammino, spirituale e non.
La volta celeste sembra indicare il debito a me dovuto, da tempo ormai remoto: sono i doveri dell universo. Ogni giorno, ogni singolo giorno, lucido la mia palla di vetro, lontana dal contatto primitivo tipico della natura e la tristezza si impadronisce dei sensi. Non c'è spazio per le illusioni, ma solo per la tristezza che so di dover tenere per mano in queste strade deserte, dove le uniche luci che riescono a tenere accesa la stanza del mio cuore sono quei compagni sconosciuti (non del tutto) che per qualche ragione hanno toccato con mano il mio cammino, spirituale e non.
In poche parole mi domando a volte,se c'è qualcuno al di là della notte ad intraprendere le mie stesse strade e se c'è la possibilità di incontrarsi, solamente con uno sguardo o con un pensiero, in modo da usare un linguaggio pulito lontano da questo mondo alienante. Un mondo che è diventato società come in una palla di vetro e dove, prima o poi, ci si sbatte il naso.
Vale
immagine dal web |
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